Cosa dice la scienza sul co-sleeping genitori-bambini
? un tema che spesso divide genitori ed esperti. Se da una parte viene visto come un modo per rafforzare il legame genitore-figlio, dall'altra il bed sharing solleva preoccupazioni in termini di sicurezza e qualit¨¤ del sonno. Ma cosa dice la scienza a riguardo??

Bed sharing: benefici e rischi
¡ª ?Numerosi studi sottolineano che questa pratica pu¨° facilitare la frequenza e la durata dell¡¯allattamento notturno e favorire un ambiente rassicurante per il neonato. D¡¯altro canto il bed sharing non ¨¨ privo di rischi: coperte pesanti, cuscini e spazi ristretti possono aumentare il rischio di SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante). La condivisione del letto, inoltre, potrebbe disturbare il sonno dei genitori e del bambino, con conseguenze a lungo termine sul benessere di entrambi.?
Co-sleeping genitori-figli: le raccomandazioni degli esperti
¡ª ?La maggior parte delle organizzazioni di settore, tra cui l'American Academy of Pediatrics (AAP), raccomanda di non condividere il letto con il neonato, ma di praticare il room sharing: far dormire il bambino in una culla accanto al letto nei primi sei mesi di vita. Questo approccio garantisce vicinanza e sicurezza, riducendo significativamente il rischio di SIDS.?

Quando il bambino pu¨° dormire da solo?
¡ª ?Non esiste una regola rigida, n¨¦ un¡¯et¨¤ precisa in cui un bambino possa dormire da solo. Gli esperti consigliano unanimemente di non forzare il cambiamento per evitare di creare ansia e resistenze. Un approccio graduale e rispettoso delle sue esigenze appare la soluzione pi¨´ saggia per favorire una transizione serena.???sempre utile consultare un pediatra o uno specialista del sonno infantile. Queste le indicazioni generali fornite dagli esperti: ?
- Neonati (0-6 mesi): durante i primi mesi di vita, ¨¨ consigliabile che il bambino dorma nella stessa stanza dei genitori (room sharing) ma in un lettino separato, per ridurre il rischio di SIDS.?
- Dai 6 mesi ai 2 anni: intorno ai 6 mesi, molti bambini sono in grado di dormire per periodi pi¨´ lunghi senza risvegli notturni frequenti, rendendo possibile iniziare a farli dormire in una stanza separata. Tuttavia, alcuni potrebbero avere bisogno di pi¨´ tempo per adattarsi.?
- Dopo i 2 anni: la maggior parte degli esperti consiglia di introdurre l'abitudine a dormire da soli entro i 3-4 anni, per favorire l'indipendenza e uno sviluppo emotivo sano. In questa fase, il sonno autonomo diventa anche importante per il benessere dei genitori.

cosa fare per favorire la transizione
¡ª ?Occorre una routine del sonno: baster¨¤ creare abitudini prevedibili, come leggere un libro o cantare una ninna nanna, per aiutare il bambino a sentirsi sicuro. Fondamentale uno spazio personalizzato: si pu¨° coinvolgere il bambino nella scelta delle lenzuola, dei peluche o della decorazione della stanza. Sar¨¤ entusiasta del suo habitat.
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