Se trascurata, la sindrome dell'occhio secco pu¨° avere conseguenze gravi e invalidanti. Ecco come riconoscerla e curarla
Ne soffre il 25% degli italiani, in particolare le donne oltre i 45 anni e il 90% delle donne che ha raggiunto la menopausa. Stiamo parlando della sindrome dell'occhio secco, una patologia cronica che va a intaccare la lubrificazione dell'occhio.?
Sindrome dell'occhio secco: sintomi
¡ª ?I sintomi pi¨´ diffusi sono ovviamente la secchezza oculare, formicolio, fastidio alla luce (fotofobia), prurito, bruciore, arrossamento e la sensazione di avere un corpo esterno nell'occhio. Altri due sintomi della sindrome dell'occhio secco, chiamata anche sindrome da disfunzione lacrimale, sono l'eccessiva evaporazione lacrimale (dislacrimia) e una ridotta produzione lacrimale (ipolacrimia). La dislacrimia ¨¨ associata a un insufficiente strato lipidico oleoso che ricopre il film lacrimale, mentre l'ipolacrimia si manifesta quando le ghiandole lacrimali non riescono a produrre lacrime con una quantit¨¤ sufficiente di componente acquosa.?
La diagnosi
¡ª ?La sindrome dell'occhio secco ¨¨ una patologia che impiega anni a manifestarsi, i cui sintomi vengono spesso sottovalutati. Per questo ¨¨ importante, specie se i sintomi sono prolungati, affidarsi a un oculista. La diagnosi avviene dopo un'attenta anamnesi e la valutazione clinica durante la visita. Per valutare la quantit¨¤ di lacrime prodotte in un dato periodo di tempo, pu¨° essere utile il test di Schirmer, che si esegue apponendo piccole strisce di carta assorbente sul margine palpebrale. C'¨¨ poi il test del Break Up Time (B.U.T.), che analizza il tempo che intercorre tra un ammiccamento, cio¨¨ la rapida chiusura e riapertura della palpebra, e (mantenendo le palpebre aperte) la formazione di piccole aree asciutte nel film lacrimale pre-corneale. Se questo tempo ¨¨ inferiore ai 10 secondi viene considerato anormale. Infine c'¨¨ il test con colorazione con verde di lissamina, che evidenzia le cellule malate senza necessit¨¤ di anestetico, e il test dell¡¯osmolarit¨¤ lacrimale, che? consente di valutare le alterazioni della superficie dell'occhio consentendo diagnosi rapide e precise e la scelta delle terapie da applicare.
cura della sindrome dell'occhio secco
¡ª ?? fondamentale evitare auto-medicazioni e auto-diagnosi, pensando di risolvere i sintomi con qualche goccia di collirio lubrificante. Una volta avuta una diagnosi certa, ¨¨ il medico oculista a occuparsi della prescrizione di una terapia adatta al paziente in base alla valutazione dei dati clinici e strumentali. La terapia consiste prima in una cura domiciliare con colliri, salviette o schiume per la pulizia delle palpebre, integratori da assumere per bocca e poi con cicli di trattamenti di Luce Pulsata da effettuare in ambulatorio.?
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