psicologia
Rinforzo positivo e rinforzo negativo nella vita e nello sport: come sfruttarli
Fu Burrhus Skinner, uno dei pi¨´ influenti psicologi del XX secolo, il primo a comprendere come il comportamento umano possa variare in relazione alle diverse modificazioni ambientali. Padre del paradigma del condizionamento operante, introdusse il concetto di rinforzo, positivo e negativo, oggi inserito allĄŻinterno delle pratiche di apprendimento in ambito sportivo, educativo, dei disturbi della condotta, dei disturbi dĄŻansia e nel trattamento delle dipendenze. Ne abbiamo parlato con il professor Aldo Grauso, docente di Psicologia dello Sport presso Unicusano e Direttore del Master nei Disurbi del Neurosviluppo in ottica Biopsicosociale, componente della commissione medico scientifica FIGC della Lega di Serie B e LND e coordinatore del tavolo tecnico sul bullismo promosso da Roma Capitale in sinergia con il MIM. "Sicuramente - premette lĄŻesperto - dobbiamo scindere la motivazione rinforzante degli adulti, dotati di schemi mentali strutturati, da quella dei giovani in via di costruzione". ?
et¨¤ evolutiva
ĄŞ ?Il rinforzo positivo, se ben usato, deve stimolare nel bambino una maggiore fiducia nelle proprie capacit¨¤ e lĄŻapprezzamento delle conquiste ottenute. "Un buon compromesso - suggerisce Aldo Grauso - potrebbe essere quello di non promettere premi al piccolo, ma di premiarlo attraverso stimoli rinforzati funzionali. I pi¨´ promettenti sono indubbiamente le lodi e i complimenti a seguito del raggiungimento di un traguardo, anche se non raggiunto del tutto.?LĄŻimpostazione sistemico relazionale non inserisce quasi mai nei rinforzi positivi lĄŻoggettistica. Questa viene usata, invece, nellĄŻapproccio cognitivo comportamentale. A mio avviso, lĄŻeducazione dei bambini deve essere spontanea e non meccanica, come se si addestrasse un animale promettendo il biscotto per farlo stare seduto. Stiamo parlando di relazione, quindi occorre concepire i rinforzi non come esclusivi allĄŻinterno di un rapporto educativo. Nei casi di disturbi del neurosviluppo (ADHD, spettro autistico) pu¨° avvenire di seguire unicamente la linea del rinforzo oggettistico. Sicuramente ¨¨ pi¨´ rapida, ma meno impattante sul versante induttivo ed emotivo a lungo periodo.?Consiglio sempre di non utilizzarli in modo rigido e di inserirli in un contesto primariamente relazionale".?
rinforzo positivo, rinforzo negativo
ĄŞ ?Il concetto di rinforzo positivo appare ben chiaro. "Traduciamolo in un esempio. Un biglietto colorato - spiega lĄŻesperto - magari lasciato nel diario di scuola, con un messaggio di mamma e pap¨¤ per far sentire la loro presenza in una giornata di verifiche o di interrogazioni".? Il rinforzo negativo ¨¨ pi¨´ complesso da comprendere come concetto e va ben gestito. Secondo Aldo Grauso "se ci¨° non avviene, produce due grossi problemi: nellĄŻimmediato, non argina una criticit¨¤, ma al contrario la radicalizza; e nel lungo periodo, conduce a quello che Paterson ha definito il?ciclo della coercizione. Si sviluppa, cio¨¨, una relazione scorretta tra lĄŻinfluenza reciproca tra genitore-bambino e il rinforzo negativo. QuestĄŻultimo equivale a un togliere qualcosa, ¨¨ uno stimolo spiacevole la cui rimozione aumenta la probabilit¨¤ di ripetere un comportamento". Facciamo un esempio: "Se un figlio risponde male ai genitori, il loro rinforzo negativo, in risposta al comportamento irrispettoso, sar¨¤ quello di chiudere la comunicazione perch¨Ś quel tipo di comunicazione attivata dal figlio ¨¨ disfunzionale. Si riserveranno di interagire verbalmente con lui solo quando parler¨¤ in modo educato e rispettoso". Il rinforzo negativo non ¨¨ una punizione.?"Questi due termini - spiega Grauso - sono spesso confusi. Per tornare allĄŻesempio di prima, se i genitori togliessero il cellulare al proprio figlio perch¨Ś ha risposto male, quella sarebbe una punizione. In questo caso non ci sarebbe unĄŻazione induttiva, volta alla comprensione del dovuto rispetto nel linguaggio. Al termine della punizione, una volta riottenuto il cellulare, il figlio non avrebbe appreso la dinamica del rispetto, ma forse quella della manipolazione, magari attraverso delle scuse non sentite veramente. LĄŻobiettivo, per lui, sarebbe stata quella di riavere il cellulare".?
nello sport degli adulti
ĄŞ ?Chi pratica sport ha sempre due tipi di motivazioni che possono essere usate come autoattivazione: intrinseche, ad esempio la fascia di capitano in occasione di una partita importante, ed estrinseche, come un bonus economico. "LĄŻallenatore - suggerisce Aldo Grauso - deve prediligere i rinforzi interni, attraverso feedback che aumentino il senso di soddisfazione personale circa lĄŻabilit¨¤, la dedizione e lĄŻimpegno, rispetto ai rinforzi esterni (materiali), spesso limitanti e fonte di pressioni psicologiche. Spostare lĄŻattenzione solo su fattori esterni, infatti, strumentalizza la prestazione fisica e non stimola lĄŻappagamento di chi la compie, ovviamente se si ¨¨ in un contesto di gruppo la scelta indicata?dovr¨¤ essere ampliata a tutta la squadra".? LĄŻobiettivo ¨¨, in sostanza, quello di favorire il binomio motivazione-prestazione, affinch¨Ś corpo e mente gareggino in sincronia migliorandosi a vicenda. "Per fare un esempio - chiarisce lĄŻesperto - durante il lockdown nel periodo Covid nel marzo 2020, avevo prodotto per conto della Commissione Medico Scientifica della Lega B della Figc, in sintonia con il Dipartimento dello Sport, un vademecum per i calciatori delle societ¨¤ di Serie B incentrato esclusivamente sulla motivazione primaria (intrinseca), visto che i campionati erano fermi. Lo scopo era quello di rinforzare il senso di appartenenza al gruppo in un periodo storico di profondo individualismo".
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