Borsite: l’incubo dei portieri. Cos’è e come prevenirla

La borsite è uno degli infortuni che riguardano più frequentemente i portieri, spesso molto sollecitati su gomiti e anche. L’ultimo a dover fare i conti con questo incidente di percorso è stato il portiere della Lazio Maximiano, ma sono tanti gli estremi difensori che negli anni si sono trovati a fronteggiare questo problema, ad esempio l’ex portiere dell’Inter Julio Cesar. La dottoressa Simona Cerulli, responsabile del reparto di Physio Training del Policlinico Gemelli di Roma, ha spiegato a Gazzetta Active cause, dinamiche e cura della borsite.?

Borsite: sintomi e cause

“Le borsiti sono delle infiammazioni che interessano dei piccoli spazi tra un muscolo e un altro, o tra un tendine e un muscolo, detti appunto ‘borse’. Queste sono delle sacche nelle quali si trova del liquido sinoviale, che serve ad ammortizzare e a far scorrere meglio la struttura osteo-legamentosa. Quando queste strutture vanno in sovraccarico, per motivi infiammatori o traumatici, questo liquido può aumentare e calcificare, dando dolore” spiega la dottoressa.

La borsite nei portieri

Chiaramente, per la dinamica del movimento, i portieri sono tra i più soggetti a questo tipo di infortunio: “Partiamo dal presupposto che in un professionista si alzano le possibilità di sovraccarico, considerando l’importante numero di partite giocate in una stagione nelle quali viene richiesta una prestazione di alto livello. Chiaramente una persona normale può avere una borsite anche mentre alza la cassetta dell’acqua, mentre per un portiere il gesto tecnico ripetuto può portare a una borsite nelle zone sottoposte a stress come gomiti e anche. Chiaramente nel loro caso non è solo una questione di sovraccarico, ma anche di traumi ripetuti”.

come si cura la borsite

“Normalmente si agisce con un antinfiammatorio, ma spesso – soprattutto in caso di borsiti più importanti – si passa al drenaggio di liquido sinoviale e si pratica un’infiltrazione di cortisone, che permette di velocizzare il riassorbimento. Come detto prima, c’è il rischio che il liquido si “organizzi” e tenda quindi a diventare più denso, ed è una cosa che dobbiamo evitare. Una volta fatto questo, però, bisogna ragionare sulle cause. In caso di sovraccarico non basta ‘tamponare’ con drenaggio e cortisone, ma bisogna lavorare su ciò che l’ha causato, altrimenti l’aumento di liquido si riproporrà”.

Protezione e prevenzione

Chiaramente, è necessario capire anche come prevenire problemi di questo tipo: “Difficile prevenire una borsite da trauma, ma si può invece lavorare su quelle da sovraccarico. Bisogna agire sulle strutture muscolari interessate dal gesto specifico dell’atleta. Sicuramente l’uso delle protezioni per i portieri può aiutare, anche se è importante capire quali si possono usare e quali no: a un portiere è richiesta un’elasticità e una serie di movimenti tali da rendere difficile utilizzare protezioni molto ingombranti, soprattutto in partita. Più frequentemente viene usato il ‘taping’, in modo da sovraccaricare meno le strutture, ma non agisce sui traumi” conclude la dottoressa Cerulli.