Gli esperti dell'ISS prendono le distanze dalle affermazioni dell'Acp e chiariscono come e quando usare le protezioni solari
Con l'arrivo dell'estate, le lunghe giornate di sole trascorse al mare o all'aria aperta e le puntuali raccomandazioni delle autorit¨¤ sanitarie sui rischi di una lunga esposizione ai raggi solari senza un'adeguata protezione per la pelle, anche in questo 2024 il cosiddetto "movimento no-creme solari" ¨¨ tornato alla ribalta, diffondendo teorie senza basi scientifiche che rischiano di creare gravi danni a chi decide di sposare il complottismo.
Il dibattito sulle creme solari per i bambini
¡ª ?Quest'anno, per¨°, nel dibattito sulle creme solari si ¨¨ inserita a sorpresa l'Associazione culturale pediatri (Acp), una libera associazione che raccoglie 1.400 pediatri in 33 gruppi locali, finalizzata allo sviluppo della cultura pediatrica ed alla promozione della salute del bambino. Nel Position Paper pubblicato pochi giorni fa si parla in modo aperto dei presunti rischi legati alle creme solari e i cosiddetti "no-creme solari" hanno visto in questo documento una conferma delle loro pericolose convinzioni.
LE parole dell'ACP
¡ª ?"Ci sono evidenze scientifiche che i filtri chimici attraversano la pelle e passano in circolo e che molte di queste molecole hanno azione di interferenza endocrina. Quest¡¯ultima costituisce un rischio importante soprattutto per esposizione durante la vita fetale, nella prima infanzia e in adolescenza", si legge nel paper che ha portato l'Istituto Superiore di Sanit¨¤, tra le pi¨´ autorevoli fonti in merito di salute, a prendere le distanze da quelle affermazioni.
La precisazione dell'ISS in vista di nuove linee guida
¡ª ?"Le creme solari vanno usate quando l'esposizione ¨¨ inevitabile non perch¨¦ siano considerate pericolose, ma perch¨¦ la loro efficacia ¨¨ limitata per vari motivi", ha spiegato l'ISS nelle sue precisazioni che anticipano la messa a punto di nuove linee guida sull'argomento: "Perch¨¦ la protezione dagli Uv non ¨¨ al 100% (una crema con Spf 15 fa passare nella pelle il 7% degli Uv, una con Spf 30 il 3%, una con Spf 50 il 2%), perch¨¦ le persone non le utilizzano come previsto (cio¨¨ usandone in quantit¨¤ adeguata e ripetendone l'applicazione come suggerito, questo anche per via del costo delle creme) e perch¨¦ danno un falso senso di sicurezza che porta le persone a prolungare l'esposizione".
Secondo gli esperti dell'ISS le creme solari "devono essere considerate come l'ultimo presidio quando tutte le altre misure preventive non vengono adottate (per scelta o per impossibilit¨¤, consideriamo che ci sono anche persone che lavorano sotto il sole, non si parla solo di esposizioni 'ricreative')". Quando si decide di utilizzare le creme solari, inoltre, "queste non vanno usate 'il meno possibile', ma al contrario 'il pi¨´ possibile', spalmandole in maniera abbondante e ripetendone l'applicazione".
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