I difetti della vista possono compromettere anche la postura e l'intero equilibrio del corpo. Per questo correggerli pu¨° essere determinante soprattutto negli sportivi di alto livello. Ne parliamo con il dottor Angelo Appiotti, chirurgo refrattivo
Non solo per vedere meglio, ma anche per avere una postura corretta e limitare gli infortuni che possono riguardare soprattutto un lato del corpo: sono questi alcuni tra i benefici della correzione dei difetti della vista?negli sportivi di alto livello. "Se una persona ha un difetto visivo non corretto perfettamente o sottocorretto cercher¨¤ di compensare questa situazione. Ci¨° lo porter¨¤, ad esempio, a fare maggiore affidamento sull¡¯occhio meno difettoso, sbilanciando tutto il corpo su quel lato. Questo comporter¨¤ anche tutta una serie di conseguenze a livello di squilibrio posturale e di propensione agli infortuni", spiega a Gazzetta Active il dottor Angelo Appiotti, chirurgo refrattivo che annovera tra i propri pazienti sportivi del calibro di Kaka, Simone Inzaghi e Federica Brignone.
L¡¯importanza della vista nello sport: gli effetti sulla postura
¡ª ?Come?una dentatura storta o una asimmetria facciale possono determinare squilibri a livello di postura e di bilanciamento del corpo, cos¨¬ anche i difetti della vista possono produrre analoghe conseguenze.?"Con l¡¯abitudine ognuno si crea il proprio equilibrio - sottolinea il dottor Appiotti -. Questo, per¨°, comporta ulteriori problematiche: se si ha un difetto visivo non corretto o corretto male il cervello far¨¤ maggiore affidamento sull¡¯occhio meno deficitario e creer¨¤ in questo modo un equilibrio precario. La mancanza di una visione perfetta pu¨° fare la differenza soprattutto in quegli sport in cui in una frazione di secondo devi anticipare l¡¯avversario o accorgerti di un ostacolo e superarlo nel modo migliore come nello sci, nel tennis ed in tutti gli sport dove la velocit¨¤ occhio-mano o occhio-piede regolano la performance sportiva. Anche le condizioni di luce possono far risaltare in negativo i difetti visivi. In condizioni di 'luce piatta', ovvero quando non c¡¯¨¨ sole e manca il contrasto, non si vedono certe particolarit¨¤ del terreno o traiettorie delle palle. Queste situazioni possono dar luogo a riflessi ritardati e reazioni muscolari limitate. A livello agonistico, quindi, non vedere bene tutto ci¨° potrebbe comportare risposte fisiche ritardate o sbagliate, con la conseguenza di perdere anche pochi centesimi di secondo che, in alcuni sport, fanno la differenza tra salire sul podio o meno. Per questo ¨¨ importante vedere bene sempre, anche in condizioni di luce precarie".
I difetti della vista Negli sportivi: come correggerli
¡ª ?Tra gli sportivi, ma non solo tra loro, i difetti visivi pi¨´ diffusi sono miopia e astigmatismo, mentre i casi di ipermetropia sono minoritari. Tutti e tre, per¨°, possono trovare una soluzione nella chirurgia refrattiva. "Nei casi degli sportivi professionisti la chirurgia refrattiva non ha un ruolo estetico, bens¨¬ terapeutico e funzionale: correggere il difetto visivo significa migliorare la performance. Oggi, grazie ad alcuni programmi 'personalizzati dal chirurgo' (custom ablation), si possono arrivare a vedere anche 20/10 per occhio", spiega il chiurugo.
Difetti della vista e chirurgia refrattiva
¡ª ?Tre sono le tecniche di chirurgia refrattiva mediante laser che possono correggere i difetti visivi: la PRK (Photo-Refractive Keratectomy), la FemtoLASIK e la ReLEx SMILE (Small Incision Lenticule Extraction). "? doveroso sottolineare che solo? chirurgi esperti e con grande manualit¨¤ possono approcciarsi a questi interventi e sempre con l¡¯ausilio di laser di altissima precisione - premette il dottor Appiotti -. La PRK ¨¨ la tecnica pi¨´ vecchia, utilizzata da oltre 30 anni. E¡¯ la pi¨´ semplice da eseguire, dal momento che ¨¨ il laser a modellare la cornea precedentemente disepitelizzata. Successivamente si mette una lente a contatto e si attende che l¡¯occhio cicatrizzi nei giorni successivi. Il recupero ¨¨ pi¨´ lento che nelle altre tecniche e si ha un dolore variabile per alcuni giorni". Con la FemtoLASIK e la ReLEx SMILE invece i tempi di recupero nel post operatorio sono decisamente pi¨´ brevi e del tutto asintomatici, assicura il chirurgo. "Con la FemtoLASIK si ha l¡¯uso combinato di due laser (Femtolaser e Laser ad eccimeri). Il chirurgo che la esegue appoggia un anello sulla cornea ed in 18 secondi un gas crea una specie di 'sportello' (flap) sulla cornea. Sollevato questo flap, il laser rimodella il difetto visivo e alla fine dell¡¯intervento lo si riposiziona manualmente. Venti-trenta minuti dopo l¡¯intervento il paziente gi¨¤ vedr¨¤ abbastanza bene e non avr¨¤ dolore, solo un leggero bruciore o fastidio che resteranno al massimo per due-tre ore. L¡¯unico limite di questa tecnica ¨¨ che non ci si pu¨° strofinare gli occhi o truccarsi per una settimana". L¡¯ultima tecnica in ordine di tempo ¨¨ la ReLEx SMILE, che utilizza invece un unico laser per correggere i difetti refrattivi. "Questa tecnica di terza generazione, arrivata negli ultimi dieci anni, ha sovvertito la chirurgia refrattiva - sottolinea il dottor Appiotti -. La cornea non viene grattata e non si crea alcun flap, come nelle due tecniche precedentemente illustrate. Si applica sulla cornea un¡¯anello con una leggera suzione e mentre il paziente fissa una luce verde intermittente, in 26-28 secondi, un gas crea un lenticolo all¡¯interno dello spessore corneale corrispondente al difetto visivo da correggere. Alla fine di questa fase, attraverso una piccola incisione semicurva, a forma di sorriso, il chirurgo sfila? il lenticolo creato. Questa tecnica prevede una micro-incisione di 2 millimetri che consente quindi un recupero immediato e privo di limiti meccanici (come truccarsi o strofinarsi gli occhi) utile soprattutto per chi deve tornare in campo (letterale o metaforico) subito dopo l¡¯intervento".
Difetti della vista: i rischi della chirurgia refrattiva
¡ª ?Come in tutti gli interventi, un minimo di rischio esiste sempre, anche se il dottor Appiotti assicura che si tratta di rischi veramente ridotti e quasi sempre risolvibili.?"I rischi sono ridotti al minimo grazie ad una selezione rigidissima del paziente fatta attraverso esami pre-operatori approfonditi ed interventi eseguiti sempre da mani esperte - assicura il chirurgo -. Ricordo che anche la scelta del tipo di tecnica deve essere fatta dal chirurgo in base alle caratteristiche dell¡¯occhio del paziente: non solo il difetto visivo e il suo grado, ma anche parametri come lo spessore corneale, la curvatura della cornea, il diametro della pupilla ed altri ancora. Oggi, dopo oltre trent¡¯anni di esperienza, sbagliare ¨¨ molto difficile. I rischi maggiori di questi interventi sono le ipo o ipercorrezioni, che tuttavia in quasi tutti i casi potranno essere 'ritoccate' con un secondo intervento per perfezionare la correzione desiderata. Per quanto riguarda il rischio di cecit¨¤, non ¨¨ praticamente riportato in letteratura". Anche?per quanto concerne il rischio di difficolt¨¤ di visione notturna, presenza di aloni o abbagliamenti il dottor Appiotti ¨¨ netto: "I rischi ci sono in tutte le tecniche se il chirurgo sbaglia selezione, calcoli ed impostazione. Se questi passaggi vengono eseguiti correttamente non si avranno problemi".
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