MENTE
Bias: che cosa sono, i pi¨´ comuni e come gestirli al meglio
Giudicare una situazione senza filtri e senza preconcetti aiuta a prendere le decisioni migliori. Tuttavia, nessuno ¨¨ in grado di farlo perch¨¦ la mente di ogni persona ¨¨ contraddistinta dalla presenza di bias cognitivi (o pi¨´ semplicemente di bias), il cui significato in italiano ¨¨ pregiudizio. Cerchiamo di capire come riuscire a conviverci nel modo pi¨´ costruttivo possibile.
PERCH? I BIAS ¡°PIACCIONO¡± AL CERVELLO
¡ª ?I bias sono costrutti della mente che si fondano su una percezione errata o deformata della realt¨¤ e su convinzioni o ideologie personali dalle quali nessuno ¨¨ ¡°immune¡±. ¡°Come le euristiche cognitive, i bias consentono di arrivare a conclusioni rapide, richiedendo il minimo sforzo mentale. Per¨°, mentre le euristiche cognitive trovano fondamento a partire da dati di realt¨¤, i bias sono pregiudizi astratti su cose mai viste o di cui non si ¨¨ mai avuto esperienza¡± spiega il dottor Marco Piantanida, psicoterapeuta cognitivo dell¡¯Unit¨¤ di Psichiatria degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza (Mb). Da quando ci si alza dal letto al mattino a quando vi si fa ritorno la sera, siamo continuamente chiamati a prendere decisioni (fare colazione, lavarsi, vestirsi, uscire per andare al lavoro eccetera) e nel fare queste scelte il cervello cerca costantemente di risparmiare tempo ed energia. Per rendere tutto questo lavoro possibile, la mente predilige l¡¯attuazione ripetitiva di schemi automatici di pensiero, scorciatoie che permettono di interpretare la realt¨¤ rapidamente e di prendere decisioni in breve tempo. Fare delle scelte basandosi su un approccio logico e razionale richiederebbe un eccessivo impegno al cervello.?
BIAS: LA ¡°CURA¡± COMINCIA DALLA CONSAPEVOLEZZA
¡ª ?A partire dalle esperienze che si fanno, nella mente si generano schemi di pensiero che tendono a semplificare la realt¨¤ e che guidano i comportamenti. Il cervello fa ci¨° per compiere il minimo sforzo possibile, ma non tutte le scelte sono banali. Quando si devono prendere decisioni importanti in situazioni pi¨´ complesse, questa tendenza a semplificare la realt¨¤ non consente di tenere in considerazione dati che aiuterebbero a prendere decisioni funzionali, rischiando quindi di fare scelte sbagliate. Le decisioni importanti andrebbero prese usando un pensiero logico, lento e critico, che sfugge ai processi automatici della mente¡± sottolinea il dottor Piantanida. Per quanto sia impossibile non farsi assolutamente influenzare dai bias, riconoscendoli si pu¨° ridurre il rischio di commettere errori. Per farlo bisogna analizzare i propri schemi di ragionamento individuando eventuali automatismi che non si basano su dati reali, mettere in dubbio le proprie convinzioni consolidate ed essere curiosi delle opinioni altrui. ¡°Il confronto con gli altri aiuta anche a osservare la realt¨¤ da prospettive diverse¡± fa notare l¡¯esperto. Dunque, la consapevolezza dell¡¯esistenza dei bias rappresenta il primo passo per non farsi condizionare troppo da essi.
I BIAS PI? DIFFUSI
¡ª ?Lo studio dei bias cognitivi ¨¨ in continua evoluzione e a oggi ne sono stati riconosciuti gi¨¤ molti. Tra i pi¨´ comuni vi ¨¨ il ¡°bias di conferma¡±, in base al quale si d¨¤ maggior peso ai dati che tendono a confermare le proprie convinzioni e minor importanza a quelli che invece le contraddicono. Diffusi sono anche il ¡°bias di gruppo¡±, che induce a sopravvalutare le capacit¨¤ e il valore del proprio gruppo, mentre si tende ad attribuire i successi di un gruppo estraneo a fattori non insiti nelle qualit¨¤ degli individui che lo compongono. Nel ¡°bias di rappresentativit¨¤¡± la persona giudica una situazione o un evento sulla base della somiglianza con una situazione o un evento conosciuto. Un altro bias interessate ¨¨ la cosiddetta ¡°Gambler¡¯s fallacy¡±, che consiste nella tendenza a dare troppa importanza a eventi passati, credendo che il presente non sia altro che il risultato di tali avvenimenti, anche se statisticamente indipendenti. ¡°Piuttosto diffuso ¨¨ anche il ¡®bias dello status quo¡¯, che porta a fare delle scelte che non causano cambiamenti significativi o radicali per il timore che la situazione possa peggiorare¡± conclude il dottor Piantanida.?
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