Ascanio Polimeni, esperto di medicina anti-aging, spiega come gli inibitori SGLT2 potrebbero diventare alleati preziosi contro l'invecchiamento cellulare
C'¨¨ una categoria di farmaci che potrebbe cambiare il nostro approccio all'invecchiamento. Sono gli inibitori SGLT2 e, sebbene siano stati creati per trattare il diabete, stanno rivelando effetti sorprendenti sulla salute di cuore, cervello e persino sulla durata della vita. I risultati delle ricerche suggeriscono potenziali benefici che potrebbero andare oltre l'ambito diabetologico. "In pratica questi farmaci agiscono facendo eliminare una certa quota di zucchero attraverso le urine, insieme a sodio e acido urico", spiega Ascanio Polimeni, medico?ed?esperto di medicina anti-aging di fama internazionale. "Hanno un'azione diuretica che porta a un controllo della glicemia, della pressione arteriosa e degli acidi urici".?
Le sorprese sono arrivate quando i ricercatori hanno osservato nei pazienti trattati con gli SGLT2 effetti ben oltre quelli previsti. "In cardiologia, alcuni colleghi li prescrivono a pazienti con problemi cardiovascolari perch¨¦ si ¨¨ vista una drastica riduzione della mortalit¨¤ per infarti e ictus", rivela Polimeni. "Cos¨¬ molti cardiologi stanno prescrivendo questi farmaci anche a pazienti non diabetici". L'esperto racconta anche un caso emblematico: "Una mia paziente con lupus, dopo un trattamento con uno di questi farmaci, ha mostrato un azzeramento dei marker infiammatori. L'immunologa ¨¨ rimasta stupita dai risultati, considerando che la paziente era gi¨¤ in terapia cortisonica".?

Farmaci anti aging?
¡ª ?Ma ¨¨ nel campo della longevit¨¤ che queste molecole mostrano il loro potenziale pi¨´ rivoluzionario. "Stanno emergendo studi sulla loro efficacia nella demenza, nel decadimento cognitivo e persino sul cancro", afferma Polimeni. "Su Nature ¨¨ apparso uno studio sulla loro capacit¨¤ di eliminare le cellule senescenti". Queste cellule senescenti sono fondamentali nel processo di invecchiamento: "Sono cellule che hanno finito di replicarsi e producono sostanze pro-infiammatorie che fanno invecchiare le altre cellule", precisa l'esperto. "Pensiamo a un vaso che raccoglie acqua: se non lo svuotiamo giornalmente, trabocca. Le cellule senescenti si accumulano allo stesso modo, finch¨¦ il 'vaso' non esplode e si manifestano le malattie degenerative".

Gli inibitori SGLT2 avrebbero anche un potente effetto sul cervello. "Eliminano le placche cerebrali che sono il risultato dell'infiammazione delle cellule neurali", spiega Polimeni. "Questo avviene attraverso l'attivazione del Klotho, un potente controllore della neuroinfiammazione". Non ¨¨ tutto: i farmaci in questione sembrano prevenire la fibrosi di tutti gli organi, una patologia tipica dell'invecchiamento.?
Come agiscono gli SGT2
¡ª ?Il meccanismo d'azione di queste molecole ¨¨ particolarmente interessante. "Creano equilibrio tra TOR e AMPK, i due sistemi che regolano la salute cellulare", spiega Polimeni. "In pratica ¨¨ come se mimassero il digiuno: inducono il corpo a usare i grassi, producendo corpi chetonici che sono il carburante ideale per il cuore e il cervello".

Sul fronte della sicurezza, gli SGT2 presentano rischi contenuti. "Il principale ¨¨ la possibilit¨¤ di infezioni urinarie, ma ¨¨ un rischio limitato, circa l'1%", rassicura l'esperto. "In medicina valutiamo sempre rischi e benefici". C'¨¨ per¨° una controindicazione da considerare per chi fa sport. Non sono alleati dei muscoli. "Combattiamo la sarcopenia perch¨¦ favorisce l'invecchiamento, ma queste molecole potrebbero accentuarla. Chi le assume deve garantirsi un buon apporto proteico e fare attivit¨¤ fisica regolare. Per un atleta ben alimentato e allenato, per¨°, hanno un effetto eccezionale sull'efficienza cardiaca".?
Una promessa per il futuro?
¡ª ?La ricerca in questo campo ¨¨ ancora agli inizi. "Non ci sono ancora studi in doppio cieco su soggetti sani", puntualizza Polimeni, "ma sotto la sollecitazione della societ¨¤ americana che studia l'aging e di molte universit¨¤, questi studi sicuramente si faranno. Il problema ¨¨ che un conto ¨¨ avere 15 anni e poter aspettare, un altro ¨¨ averne 60-70 e dover decidere ora".

La buona notizia ¨¨ che secondo uno studio condotto da Nir Barzilai, autorit¨¤ nel campo della longevit¨¤, gli inibitori SGLT2 hanno il rating pi¨´ alto tra le molecole con potenziale gero-protettivo. "Agiscono su tutti i 'pilastri' dell'invecchiamento, i dodici tratti distintivi identificati dalla scienza", sottolinea Polimeni. Il motivo? "Fondamentalmente mimano la flessibilit¨¤ metabolica dei nostri antenati. L'uomo delle caverne era metabolicamente flessibile, alternava periodi di abbondanza a periodi di scarsit¨¤. Noi siamo rigidi: ci muoviamo poco, mangiamo molto e troppo spesso. Queste molecole sono una scorciatoia per chi non pu¨° tornare allo stile di vita paleolitico".
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