? caratterizzato da un'elevata virulenza e un alto tasso di letalit¨¤. E purtroppo, sintomi iniziali aspecifici
L'Organizzazione Mondiale della Sanit¨¤ (OMS) ha lanciato l'allarme. Il virus Marburg, un?patogeno caratterizzato da un elevato tasso di mortalit¨¤ che ha recentemente causato un focolaio in Ruanda, con 26 casi confermati e 11 decessi, potrebbe circolare in Europa. Nelle scorse ore, le autorit¨¤ sanitarie tedesche hanno isolato ad Amburgo due viaggiatori di ritorno dal Ruanda. I test hanno dato esito negativo, ma ¨¨ ancora presto per poter abbassare la guardia.
Virus di Marburg: casi sospetti in europa
¡ª ?L'ECDC (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) ha confermato la notizia: due viaggiatori di ritorno dall'Africa sono stati messi in isolamento ad Amburgo. I due avevano frequentato una struttura medica in Ruanda, dove erano in cura pazienti affetti dalla malattia da virus Marburg (MVD). Fortunatamente, i test condotti su di loro sono risultati negativi.
Il Ruanda ha notificato il focolaio il 27 settembre scorso, quando ha registrato il primo episodio di MVD nel paese. Il virus ha colpito soprattutto operatori sanitari a Kigali: attualmente ci sono oltre 290 persone poste sotto sorveglianza. In assenza di vaccini o terapie specifiche contro la malattia,? il trattamento di supporto precoce ¨¨ l'unico modo per poter aumentare le probabilit¨¤ di sopravvivenza. Il tasso di mortalit¨¤ di?Marburg, infatti, ¨¨ elevatissimo, nell'ordine del?50% ma con un picco anche dell'88%.
Il virus di Marburg cos'¨¨?
¡ª ?Il virus di Marburgo appartiene alla stessa famiglia dei filovirus, come?Ebola, ed ¨¨ responsabile di una febbre emorragica spesso letale. Si tratta di una un caso di zoonosi che trova nel pipistrello della frutta (Rousettus aegyptiacus) il principale serbatoio naturale del virus. Il primo caso noto si ¨¨ verificato a Marburg, in Germania, da cui il nome, quando alcuni ricercatori contrassero la malattia lavorando con scimmie infette.
virus di Marburg: i sintomi
¡ª ?Il periodo di incubazione del virus varia tra 2 e 21 giorni. L'esordio di solito ¨¨ improvviso caratterizzato da febbre alta, cefalea intensa, dolori muscolari e un generale stato di malessere. Nei giorni successivi possono manifestarsi nausea, vomito, diarrea, seguiti da sintomi pi¨´ gravi come eruzioni cutanee e, in alcuni casi, emorragie interne ed esterne. Nei casi pi¨´ severi, il quadro clinico progredisce verso insufficienza multiorgano e morte, che sopraggiunge solitamente entro 8-16 giorni dall'inizio dei sintomi.
Contagio
¡ª ?Il contagio del virus Marburg avviene principalmente attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei (come sangue, saliva, feci) di una persona infetta. In ambienti con scarso controllo delle infezioni, anche il contatto con superfici contaminate, come letti e strumenti medici, pu¨° risultare pericoloso. Particolare attenzione va posta nelle fasi avanzate della malattia, quando il rischio di trasmissione ¨¨ particolarmente elevato a causa di vomito, diarrea e sanguinamento. L'infezione pu¨° avere origine anche dal contatto con animali infetti, principalmente pipistrelli, ma anche scimmie o altri animali selvatici.
Diagnosi
¡ª ?Sfortunatamente diagnosticare la malattia da virus Marburg non ¨¨ semplice, soprattutto nelle fasi iniziali, poich¨¦ i sintomi sono comuni a molte altre infezioni, tra cui malaria e febbre tifoide. Per confermare il sospetto clinico, sono disponibili test molecolari ,come la RT-PCR, che permettono di individuare il virus durante la fase acuta della malattia. Possono rivelarsi preziose anche metodiche sierologiche come ELISA e IFA, poich¨¦ permettono di rilevare gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta al virus. ? fondamentale, tuttavia, che tutte le procedure diagnostiche siano eseguite in ambienti ad alto livello di biosicurezza, per minimizzare il rischio di trasmissione durante la manipolazione dei campioni.
il rischio di?Virus di Marburg in italia
¡ª ?Gli esperti esprimono?preoccupazione riguardo alla potenziale diffusione del virus Marburg; diffusione che, dicono fonti dell'Iss, ¨¨ "attualmente considerata bassa" in Europa. Matteo Bassetti, infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, ha sottolineato la somiglianza del virus con Ebola e il rischio di mortalit¨¤ elevata.?Fabrizio Pregliasco ha rimarcato la necessit¨¤ di potenziare la sorveglianza, ma senza psicosi. "Al momento" non c'¨¨ "motivo di allarme nel nostro Paese", che ha "tutte le capacit¨¤ per intercettare eventuali casi da isolare e monitorare".
I consigli per chi viaggia
¡ª ?Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha fornito una serie di raccomandazioni per i viaggiatori diretti nelle aree colpite, in particolare in Ruanda. La probabilit¨¤ di contagio ¨¨ bassa per chi non entra in contatto diretto con soggetti sintomatici, ma si consiglia di evitare contatti con persone ammalate, animali selvatici e luoghi come grotte e miniere, dove il rischio di esposizione ¨¨ pi¨´ elevato. I viaggiatori dovrebbero anche evitare strutture sanitarie locali, a meno che non siano necessarie cure urgenti. Infine, per chi rientra in Europa dal Ruanda, ¨¨ essenziale monitorare eventuali sintomi compatibili con la malattia e consultare immediatamente un medico se necessario.
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