L'obesità in Italia e nel mondo. I dati che allarmano i medici

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i tassi di obesità al mondo dal 1975 ad oggi?sono quasi triplicati con un aumento, significativo, di quasi 5 volte nei bambini e negli adolescenti. Ma l’obesità è un fenomeno tristemente universale: colpisce persone di tutte le età di tutti i gruppi sociali, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. E a tutte le latitudini le persone con obesità sperimentano spesso un vero e proprio stigma, a causa della mancanza di conoscenza della malattia. Pertanto, è estremamente cruciale diffondere la consapevolezza sull'obesità. A cominciare dalla sua diffusione.?

Per capire perché quanto questo significhi in termini di salute, basti pensare che secondo lo studio Global Burden of Disease, pubblicato sulla rivista medica The Lancet, solo nel 2017 4,7 milioni di persone sono morte prematuramente a causa dell'obesità. Per intenderci, è circa 4 volte il numero di morti in incidenti stradali e quasi 5 volte il numero di morti per HIV/AIDS avvenute nello stesso anno.?

Secondo alcuni scienziati, la genetica potrebbe essere uno dei fattori determinanti che contribuiscono all'obesità nelle Isole Cook, con alcuni individui che avrebbero ereditato i cosiddetti?geni risparmiatori, che permettevano ai nostri antenati primitivi di sopravvivere anche in periodi di scarsità alimentare e che oggi possono essere dannosi, favorendo l'obesità e il diabete.?

Ma uno studio condotto dall'Università di Cambridge?afferma che più dei geni, in realtà, ha fatto la “civilizzazione”. I cambiamenti sociali introdotti durante il periodo coloniale sono tra le principali cause dell'epidemia di obesità tra la popolazione locale: i coloni insegnarono agli isolani a friggere il pesce, che smisero così di mangiarlo crudo. E nel tempo l’abbandono della dieta tradizionale, basata sulla pesca e sull'allevamento locale, complice l’arricchimento della popolazione, ha portato all'epidemia di obesità, con la diffusione di malattie cardiache, ictus e diabete. Non solo: gli abitanti delle isole del Pacifico del sud hanno anche smesso di fare attività fisica, che prima era parte importante della loro vita quotidiana. C'è poi da dire che i canoni estetici delle popolazioni di quell'area geografica sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati: più si è in carne, più si è belli. Questo fa sì che nessuno sia spinto a mettersi a dieta per piacere o per piacersi di più.?

Insieme ai cambiamenti nella dieta, l'OMS ribadisce la necessità di fare esercizio. "Le città e i paesi devono creare spazio per camminare, andare in bicicletta e svolgere attività ricreative in sicurezza e le scuole devono aiutare le famiglie a insegnare ai bambini abitudini sane fin dall'inizio".