Oncologia
Cancro del pancreas: un vaccino potrebbe prevenire le recidive
Da qualche hanno si ¨¨ iniziato a parlare con?sempre pi¨´ insistenza e speranza di vaccini contro i tumori, una possibilit¨¤ resa pi¨´ concreta dalla tecnologia mRNA gi¨¤ alla base di alcuni vaccini contro il COVID-19. Studio dopo studio, sperimentazione dopo sperimentazione, le prospettive sono sempre pi¨´ reali e in queste settimane notizie promettenti arrivano a proposito del cancro del pancreas, uno dei tumori pi¨´ pericolosi.
un vaccino potrebbe prevenire le recidive
¡ª ?Un nuovo vaccino sperimentale contro le recidive del cancro del pancreas ha mostrato risultati promettenti in un trial clinico di fase I condotto dai ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Si tratta, come spiegato dai ricercatori nelle conclusioni dello studio pubblicate sulla rivista Nature, di un vaccino a RNA neoantigenici capaci di indurre lo sviluppo di cellule immunitarie, linfociti T CD8+ funzionali e di lunga durata specifiche contro il tumore, nei pazienti con adenocarcinoma duttale del pancreas (PDAC), ritardando potenzialmente la recidiva della malattia dopo rimozione chirurgica.
L'adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC) ¨¨ ancora oggi una delle forme di cancro pi¨´ letali, con opzioni terapeutiche limitate e una prognosi spesso sfavorevole. Questo perch¨¦, se in generale i linfociti T difendono l'organismo distruggendo gli agenti patogeni esterni e le cellule mutate identificandole grazie a neoantigeni, le nuove proteine non presenti nelle cellule normali, nei casi di PDAC vengono prodotti pochi neoantigeni e questo rende pi¨´ complesso per i linfociti T l'identificazione delle cellule malate da quelle sane.
Da qui ¨¨ arrivata l'idea di sviluppare un vaccino a RNA neoantigene capace di scatenare una risposta da parte delle cellule T a lungo termine. Il vaccino messo a punto, mRNA-lipoplex cevumeran autogeno, ¨¨ in grado di codificare fino a 20 neoantigeni, in combinazione con la chirurgia, gli anticorpi monoclonali e la chemioterapia. A testarlo nel primo trial clinico di fase I sono stati 16 pazienti affetti da PDAC.
I soggetti hanno ricevuto la prima dose di vaccino dopo l¡¯intervento chirurgico e una dose iniziale di anticorpi monoclonali, poi sono stati sottoposti a 12 cicli di chemioterapia e al richiamo del vaccino. I ricercatori hanno monitorato le risposte delle cellule T indotte dal vaccino per 3 anni e hanno evidenziato come in otto dei sedici pazienti vaccinati si siano sviluppate forti risposte di cellule T CD8+ neoantigene-specifiche dopo la vaccinazione. Questi otto pazienti sono stati quelli che hanno registrato un minor numero di recidive del cancro durante il periodo di studio.
I primi risultati sono promettenti, ma saranno necessari studi clinici di fase II e III con un numero maggiore di pazienti per confermare l¡¯efficacia e la sicurezza del vaccino. Lo studio clinico di fase II ¨¨ iniziato a luglio del 2023 con l'arruolamento di 260 pazienti in diversi centri di ricerca nel mondo con l'obiettivo di determinare se questo approccio basato sul vaccino a mRNA sia pi¨´ efficace rispetto al trattamento standard attuale.
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