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Active experience: dall'Italia al campo base dell'Everest. Ma attenzione ai rischi...
Ci siamo lasciati ispirare da Simone Moro (leggi la sua intervista qui) e dalla voglia che abbiamo di tornare a viaggiare. Sar¨¤ un'estate diversa e molto local (abbiamo selezionato diversi itinerari per voi), ma ci¨° non significa che non si possa iniziare a programmare un viaggio d'avventura per tempi pi¨´ "leggeri".?
Ecco quindi una guida dettagliata a tappe (le localit¨¤ possono variare a seconda del percorso che si decide di fare sia con gli sherpa che in fase di programmazione con enti locali e guide professionali), con l'obiettivo di capire come fare per chi volesse iniziare a pianificare un viaggio d'avventura "sulla via" dell'Everest, alla scoperta dell'Himalaya e delle vette pi¨´ suggestive del mondo.?
Abbiamo parlato con Nader Kamil appassionato di escursionismo, trekking e arrampicata che ci ha riportato la sua personale esperienza sulla via dell'Everest, nata durante?una spedizione del Cai di Milano: "Raggiunsi la cima dell'Ararat a 5145m da l¨¬ in poi non ho pi¨´ potuto far a meno di questa tipologia di viaggi. Fu cos¨¬ che decisi di aggregarmi di nuovo a loro accompagnato dal mio socio di arrampicate e trekking Federico Venco".?Per quanto il trekking sia adatto a tutti, aggiunge Nader, "¨¨ comunque necessario essere in buona forma fisica: i viaggi di questo tipo, non richiedono particolari abilit¨¤. Si ¨¨ sempre accompagnati dagli sherpa (obbligatori se si vuole accedere al Sagarmatha National Park)".?Dopo la prima tappa Italia-Nepal a Katmandu, spiega Nader, "si prende un volo interno/locale fino a Lukla (¨¨ uno degli aereoporti pi¨´ pericolosi al mondo): giunti qui, si parte subito a camminare. Noi abbiamo seguito le tappe: Namche Bazar, Phortse Tenga, Periche, Lobuche, Everest,?Gorak Shep,?Kala Phattar Summit (5550mt)". Ecco il viaggio in immagini:
Monte Everest BC (5440mt) / Nepal?
"Mi sento di dire che il trekking, a queste altezze, non ¨¨ esente da rischi. Molti perdono la vita per ipossia o embolia". Prosegue Nader, e aggiunge: "Il rischio maggiore ¨¨ proprio la quota. Appena si avvertono i sintomi ¨¨ necessario scendere subito, non ¨¨ raro assistere a scene di emergenza in cui gli sherpa scendono a capofitto con in braccio persone semi incoscienti. Noi l'abbiamo visto con una ragazza, aveva labbra cianotiche e ormai era semi incosciente. Il trucco ¨¨ andare piano, bere molto ed evitare movimenti bruschi".
Ph courtesy Nader Kamil e Federico Venco.
Si ringrazia lo Sherpa Nuru.
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