Il gruppo Rosa ha una lunga tradizione d¡¯atleti alla NYC Marathon, non ultimo il keniano Stanley Biwott, vincitore dell¡¯edizione dello scorso anno. La spedizione 2016 presentata in questi giorni a Milano, sar¨¤ caratterizzata non solo da top runner, ma anche da chi corre per testimoniare come con la corsa ¨¨ possibile rallentare o vivere meglio la malattia. ? ¡°L¡¯idea ¨¨ far [...]
Il gruppo Rosa ha una lunga tradizione d¡¯atleti alla NYC Marathon, non ultimo il keniano Stanley Biwott, vincitore dell¡¯edizione dello scorso anno. La spedizione 2016 presentata in questi giorni a Milano, sar¨¤ caratterizzata non solo da top runner, ma anche da chi corre per testimoniare come con la corsa ¨¨ possibile rallentare o vivere meglio la malattia.
¡°L¡¯idea ¨¨ far capire come con la corsa ¨¨ possibile pu¨° convivere con la patologia, affrontare problemi potenzialmente invalidanti, ¨¨ un messaggio molto importante¡±, spiega Gabriele Rosa, allenatore di successo per quanto riguarda l¡¯atletica a livello mondiale, ¡°io considero la 42k di New York il momento finale per chi corre, quest¡¯anno siamo presenti non solo con i top runner, ma con quattro categorie di persone, ognuna di loro trae benefici diversi dalla corsa, correre ¨¨ il sottile filo conduttore di queste storie¡±.
Saranno presenti al via al Ponte da Verrazzano 12 ragazzi della Comunit¨¤ di SanPatrignano, Luca Colosio di Brescia, un giovane con disabilit¨¤ intellettive che si ¨¨ gi¨¤ distinto agli Special Olympics, sette persone del gruppo Correre Oltre la Sclerosi Multipla e i ragazzi affetti da sindrome di down del progetto Albergo Etico di Asti.
¡°La nostra comunit¨¤ accoglie 1.500 persone, di queste circa 400 corrono con continuit¨¤, le persone appena smetto d¡¯usare sostanze sentono bisogno di fare sport, noi cerchiamo d¡¯utilizzare questa altre attivit¨¤ umane in una prospettiva terapeutica¡±, testimonia Antonio Boschini, responsabile terapeutico di SanPatrignano, ¡°tutti gli sport sono importanti, ma la corsa in particolare, perch¨¦ facilita il contatto interiore, aiuta questi ragazzi a riconoscere le proprie emozioni¡±.
Quella dei ragazzi di Rosa alla maratona pi¨´ celebre del mondo ¨¨ una bella storia di passione per lo sport e rivalsa, che si concluder¨¤ solo in parte al traguardo in Central Park, vedr¨¤ invece il momento pi¨´ importante, oltre alla loro soddisfazione, nel dare un esempio ad altri di come si possa vivere la propria malattia.
? RIPRODUZIONE RISERVATA