RUNNING

L'episodio

Rio 2016: emozioni "di corsa" e spirito olimpico

La neozelandese Hamblin e la statunitense D'Agostino pochi giorni fa durante una batteria di qualificazione dei 5.000 hanno dato vita uno degli episodi pi¨´ belli?di tutta l'Olimpiade di Rio, un gesto che rappresenta perfettamente lo spirito olimpico oltre alla capacit¨¤ d'avvicinare le persone di cui ¨¨ capace il running e di cui abbiamo parlato pi¨´ volte.? Le due atlete [...]

Lino Garbellini

La neozelandese Hamblin e la statunitense D'Agostino pochi giorni fa durante una batteria di qualificazione dei 5.000 hanno dato vita uno degli episodi pi¨´ belli?di tutta l'Olimpiade di Rio, un gesto che rappresenta perfettamente lo spirito olimpico oltre alla capacit¨¤ d'avvicinare le persone di cui ¨¨ capace il running e di cui abbiamo parlato pi¨´ volte.?

Le due atlete sono cadute durante la gara, l'americana inizialmente ha aspettato l'avversaria, ma il suo ginocchio ha fatto crack ed ¨¨ rimasta a terra. A quel punto ¨¨ stata la neozelandese a preoccuparsi dell'avversaria, tornando indietro e aiutandola?a rialzarsi. Per le due la qualificazione ¨¨ inizialmente sfumata, ma poi sono state ammesse alla finale, in ogni caso, al traguardo il pubblico si ¨¨ subito reso conto della loro sportivit¨¤ e del significato di quanto era successo e le ha accolte con gli applausi solitamente dedicati ai vincitori.

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La scorsa notte invece Usain Bolt ha vinto la semifinale sui 200 metri mantenendo il solito atteggiamento di sfrontata superiorit¨¤ quasi a dire: "che ci posso fare, sono il pi¨´ forte anche quando non spingo al massimo". Il record del mondo sui 200 metri di Pietro Mennea, di 19' e 72", aveva resistito per parecchi anni, al punto di diventare una punto di riferimento su questa distanza. Ieri Bolt e il canadese?Andre De Grasse hanno chiuso la batteria rispettivamente con tempi di 19' 78" e 19 80" staccando nettamente gli altri concorrenti e permettendosi il lusso sul finale di guardarsi sorridendo e forse scambiarsi qualche parola, esattamente come fanno due "tapascioni" impegnati in un allenamento.

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Nonostante l'atteggiamento altezzoso che alla lunga rischia di costare caro in termini di popolarit¨¤ al giamaicano, di quella gara rimane uno scatto a testimoniare la bellezza del running e lo spirito di amicizia che rappresenta. Stiamo parlando della foto che ritrae i due atleti che si sorridono proprio sulla linea del traguardo, un momento "magico", destinato a rappresentare l'Olimpiade di Rio, come il gesto delle due atlete dei 5.000 e, non a caso, anche quello ha a che fare con la corsa.

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