Arte e sport, un binomio vincente. Soprattutto quando vengono portati in scena gli aspetti umani. ? questa la missione dell¡¯attore romano
Cos¡¯hanno in comune correre e recitare? ¡°La fatica. Di allenamenti massacranti ¨¨ superfluo parlare, ma anche fare l¡¯attore richiede energie. Mi hanno insegnato a non scendere dal palcoscenico senza la maglietta bagnata di sudore. Sarebbe un insulto verso chi paga il biglietto. La stessa onest¨¤ che pretende la corsa, perch¨¦ costringe a fare i conti con la propria anima¡±. Parola di Sebastiano Gavasso, attore di cinema e teatro e Direttore Artistico della compagnia LofTheatre. Appassionato di sport, a Gazzetta Active ha raccontato i suoi esordi, lavorativi e da podista.
Quando hai capito di voler fare questo mestiere?
¡°Sarei dovuto partire per l¡¯Africa con un¡¯associazione di volontariato. Avevo gi¨¤ in tasca il biglietto. Ma la settimana prima ho accompagnato il mio amico Diego Migeni all¡¯Accademia Internazionale di Teatro, per un provino. In sala d¡¯attesa la direttrice mi ha notato e confuso con un aspirante attore. Sono bastati tre giorni di prova, in Africa non sono mai arrivato¡¡±.
Quando ¨¨ iniziato il tuo percorso lavorativo?
¡°A gennaio 2010, dopo un anno in Australia al Perth Actors Collective, ho terminato l¡¯Accademia Internazionale di Teatro e sono stato scelto dalla regista Daniella De Panfilis per interpretare Giasone nella sua Medea, al Festival di Nuova Delhi, in India. Di quegli anni di studio ricordo fatica, passione, intensit¨¤. Nel nostro lavoro un pezzo di carta non ¨¨ richiesto, non devi esibirlo ai provini. Ma la formazione resta fondamentale¡±.
Cos¡¯¨¨ la recitazione per Sebastiano Gavasso?
¡°Far diventare un lavoro la ricerca dei comportamenti umani. Un percorso iniziato gi¨¤ alla Facolt¨¤ Filosofia dell¡¯Universit¨¤ degli Studi Roma Tre. Ero cos¨¬ appassionato che sono riuscito a laurearmi un anno prima del previsto. Il teatro ha confermato questa mia esigenza, che si ¨¨ ulteriormente sviluppata fino a diventare Professional Coach per l¡¯International Coaching Federation. Non so se posso definirla una missione: la mia ¨¨ quella di scoprire e vivere la vita, avere relazioni profonde con chi incontro lungo il viaggio, cercando di rimanere il pi¨´ possibile onesto con me stesso e con gli altri. Anche a rischio di perderli.¡±
E la corsa?
¡°? legata alla mia compagna, Martina Galletta, attrice e runner. Era un mondo a me sconosciuto. Un chilometro, un altro, mi sono messo alla prova. Fino all¡¯incontro con ¡®Corri. Dall¡¯Inferno a Central Park¡¯, il romanzo di Roberto di Sante, anche lui podista. Il medico sportivo ¨¨ lo stesso, ¨¨ stato lui a metterci in contatto. Dopo la prima telefonata avevamo gi¨¤ deciso di realizzare lo spettacolo tratto dal suo libro e le future location. Cos¨¬, per capire fino in fondo il protagonista Aldo Amedei, il 10 novembre 2019 ho partecipato alla maratona di Atene, tagliando il traguardo nel leggendario stadio Panathinaiko. Il debutto ufficiale di ¡®Corri¡¯, invece, ¨¨ arrivato il 14 luglio 2020, al Napoli Teatro Festival¡±.
Quanto ¨¨ stato importante per te questo romanzo?
¡°Fondamentale, un¡¯intuizione nata in un momento di cambiamento, umano e professionale. Cercavo qualcosa che provenisse da me, anche a costo di staccarmi da un contesto che conoscevo e mi proteggeva, ma che portava con s¨¦ molti aspetti che mi limitavano e non convincevano. Volevo una storia di cui innamorarmi. Una storia e uno spettacolo miei.¡±.
Cosa significa portare in scena personaggi ed eventi sportivi?
¡°Trasformare libri in spettacoli ¨¨ la missione della mia compagnia e spesso sono le storie di sport che vengono raccontate. Vicende umane, oltre la performance. Che vinca o perda, cada o si rialzi, un personaggio aggiunge sempre qualcosa alla sua dimensione di essere umano. Pensate a Roberto Baggio. Se non avesse sbagliato il rigore, forse avremmo avuto un eroe diverso, non per forza migliore¡±.
Un attore che vedresti bene correre la maratona?
¡°Il Matthew McConaughey di True Detective, per la testa e la capacit¨¤ di mettere tutto in gioco per l¡¯obiettivo. Come in maratona: 42,195 km vanno oltre i personal best¡±.
E uno sportivo perfetto sul palco?
¡°Dennis Rodman, ex stella NBA. Nel basket ¨¨ stato il teatro. Lo adoravo, alla maturit¨¤ ho preso 91, come la sua maglia. Ero entusiasta, non l¡¯ho tolta per giorni¡±.
I tuoi progetti futuri?
¡°Per il teatro, le date 2021 di ¡®Corri¡¯, finora saltate per la pandemia. Ripartiremo da Roma - Teatro Basilica e Teatro Villa Pamphilij - poi Napoli, Milano e molte altre citt¨¤, in Italia come all¡¯ estero. Il sogno ¨¨ arrivare a New York. Non posso poi dimenticare ¡®D5, Pantani¡¯ e ¡®I grandi gialli del calcio¡¯, ispirati ai libri di Francesco Ceniti, giornalista della Gazzetta dello Sport, con il secondo spettacolo patrocinato dalla Rosea. E anche la televisione, dove prender¨° parte a due importanti serie Rai, come Il paradiso delle signore e Nero a met¨¤¡±. ?
E su strada?
¡°Dal 23 al 25 aprile l¡¯ASD Atletica Tusculum - societ¨¤ dove sono tesserato - organizza la ¡®Ekiden 4Half Red Edition¡¯, una mezza maratona virtuale nel format della staffetta. La mia formazione schiera il team dello spettacolo ¡®Corri¡¯: oltre a me, Roberto Di Sante, la violoncellista Giovanna Famulari e il regista Ferdinando Ceriani. Il ricavato andr¨¤ in beneficenza, dando la possibilit¨¤ a ogni squadra di indicare una fondazione. Noi abbiamo scelto l¡¯associazione per i malati di fibrosi cistica. Poi, il 5 settembre, mi piacerebbe partecipare alla Cortina-Dobbiaco e il 19 alla Maratona di Roma. La mia citt¨¤, dove sono nato, la cui fede calcistica mi ha rapito¡±.
Sebastiano Gavasso ¨¨ tifoso della¡
¡°Roma. Sono cresciuto nel quartiere Appio-Latino. A Via Vetulonia, per la precisione, la stessa strada di Francesco Totti. Alla scuola ¡®Manzoni¡¯, ho fatto asilo, elementari e medie, sempre in classe con Marco, il cugino del ¡®Capitano¡¯, tra i miei pi¨´ grandi amici anche sul prato della Fortitudo. Una volta Francesco ci ha anche regalato un paio di calzature. Insomma, posso dire di aver corso con le scarpe di Totti. E poi il cuore giallorosso mi ha condizionato rispetto al calcio estero. Non tifo chi vince sempre, ma chi ci mette pi¨´ cuore: in Grecia l¡¯AEK Atene, in Spagna il Rayo Vallecano. In Germania, invece, il Bayer Leverkusen. Merito di Rudi Voeller, il tedesco che sotto la Curva Sud non correva, volava¡±.
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