Max Lelli, ciclista professionista dal 1989 al 2004, non ha mai abbandonato la bicicletta, continuando a vivere uno stile di vita sportivo seppur lontano dalle competizioni. A fine ottobre, al Forte Village, ha scoperto il triathlon ed ¨¨ stato amore a prima vista. In carriera ha corso 14 Tour de France, 7 sette Giri d'Italia, 5 Vuelta d'Espana e ha portato a termine 9 Milano-Sanremo, [...]
Max Lelli, ciclista professionista dal 1989 al 2004, non ha mai abbandonato la bicicletta, continuando a vivere uno stile di vita sportivo seppur lontano dalle competizioni. A fine ottobre, al Forte Village, ha scoperto il triathlon ed ¨¨ stato amore a prima vista.
In carriera ha corso 14 Tour de France, 7 sette Giri d'Italia, 5 Vuelta d'Espana e ha portato a termine 9 Milano-Sanremo, ma la passione per le due ruote non si ¨¨ ancora spenta. Il pallino del multisport ha sempre ronzato della testa del 48enne di Manciano e quale gare migliore della tappa sarda del Challenge per gettarsi nella mischia??¡°Dai primi di settembre ho iniziato a pensare al triathlon. Ho avuto dei grandi sostenitori e consiglieri: Gianfranco Comanducci, Andrea Mentasti a Magno Cristiani. L'avvocato mi ha sostenuto dall'inizio della mia avventura al traguardo, mentre gli altri due, entrambi Ironman, mi hanno guidato con indicazioni preziosissime in questa mia magnifica esperienza¡±.
L'obiettivo di Lelli al debutto era terminare la gara di triathlon medio (1.9 km di nuoto, 90 di ciclismo, 21 di corsa) e ci ¨¨ riuscito anche in un tempo dignitoso, 4h59'29¡±, ma al traguardo ha sottolineato che ¡°pur avendo partecipato a diversi grandi giri, qui ¨¨ diverso, sei da solo, non c'¨¨ scia, devi gestirti in maniera perfetta. Ho cercato di usare l'esperienza della bici da corsa per non sprecare energie. Anche la preparazione alla vigilia ¨¨ meticolosa: bisogna allestire la zona cambio, lasciare la bici, prepararsi l'attrezzatura, tutte operazioni che generano un'ansia bellissima. I ciclisti professionisti?hanno?tutto pronto, devono soltanto correre, qui invece bisogna essere concentrati dai 3 giorni prima della gara¡±. Sulle due ruote, nessun problema, ma guai a spingere a fondo per i 90 km: ¡°Ho gestito la gara con prudenza: in acqua ho evitato la mischia, poi in bici ho cercato di dosare bene il gas?sfruttando tutta l'esperienza di cui dispongo: se avessi spinto troppo non sarei riuscito a correre, mi dicevo continuamente 'stai calmo, che a piedi ¨¨ lunga'. E poi la corsa: era la prima volta che correvo cos¨¬ tanto, ma alla fine ¨¨ andata alla grande¡±.
Quel che ¨¨ sicuro ¨¨ che non sar¨¤ l'ultima apparizione nella triplice: ¡°Sono un trascinatore e sicuramente trasmetter¨° la mia emozione agli amici e a chi mi segue: sono sicuro che parecchi diventeranno triatleti. Dopo la prima gara, ho pensato a quanta fatica ho fatto, ma che bello arrivare al traguardo... neanche al Tour una soddisfazione cos¨¬¡±. La febbre del triathlon ha fatto un'altra vittima.
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