Quando si dice: "l'apparenza inganna". Conosci Luisa e pensi di trovarti di fronte una ragazza fragile, forse per quella timidezza nello sguardo, che ?¨¨ pronta a sciogliersi in un sorriso. Poi scopri che dietro quegli occhi da cerbiatta c'¨¨ tanta tenacia e forza interiore da piegare l'acciaio. Luisa Betti non ¨¨ una qualunque, ¨¨ un'ultramaratoneta che nonostante i suoi 29 [...]
Quando si dice: "l'apparenza inganna". Conosci Luisa e pensi di trovarti di fronte una ragazza fragile, forse per quella timidezza nello sguardo, che ?¨¨ pronta a sciogliersi in un sorriso. Poi scopri che dietro quegli occhi da cerbiatta c'¨¨ tanta tenacia e forza interiore da piegare l'acciaio. Luisa Betti non ¨¨ una qualunque, ¨¨ un'ultramaratoneta che nonostante i suoi 29 anni ha alle spalle tantissime gare e soprattutto una battaglia di sofferenza vinta a suon di chilometri contro due avversari insidiosi e sleali: un disturbo dell'alimentazione e la depressione, fantasmi invisibili che le hanno danzato intorno per anni, risalenti al periodo in cui lavorava nella moda.
Corsa e forsa di volont¨¤
"Ero arrivata a pesare 38 chili. La gente mi evitava, quasi fossi un'appestata", ricorda Luisa, "ne sono venuta fuori praticamente da sola, salvata dalla mia forza di volont¨¤ e dalla corsa, grazie alla quale ho imparato ad accettare il mio corpo e la mia fisicit¨¤". Lei s'avvicina al running per caso, in un periodo in cui lavora come istruttrice in palestra. Muove i primi passi in gare da 5 e 10 chilometri, nei dintorni della sua citt¨¤, Pistoia. "le brevi distanze non mi davano abbastanza soddisfazione", ricorda. Cos¨¬, dopo la prima "mezza", nel 2009 debutta in maratona a Firenze chiudendo in 3 ore e 29. Di fermarsi non se ne parla: Luisa sente fortissimo il richiamo sfidante delle "ultra", fatto abbastanza insolito per una della sua et¨¤. Cos¨¬ allunga le distanze e gradualmente arriva a correre fino a cento chilometri, partecipando negli anni ben cinque volte alla 100 Chilometri del Passatore, con un PB sotto le 11 ore, senza disdegnare la maratona dove un paio di anni fa a Reggio Emilia abbassa il suo personale a 3 ore e 11.
Tempra d'acciaio, corpo da modella
Colpisce la determinazione di questa giovane donna, la sua tempra granitica in un corpo da modella. Luisa non ha un allenatore, "mi conosco, so che non gli darei retta" spiega, si allena da sola: ?"un po' per necessit¨¤ un po' per indole noi ultramaratoneti siamo tipi abbastanza solitari". La Betti corre una quarantina di gare l'anno in giro per l'Italia e all'estero, e quando mette nel mirino un obiettivo cronometrico non si fa problemi ad uscire in pieno inverno alle nove di sera per un "lungo". Niente integratori, niente Gps, per lei quando corre contano solo sensazioni, uno "spirito libero", fuori dagli schemi?tipici di questo ambiente.
Ora, dopo un periodo di impegni lavorativi che l'hanno limitata negli allenamenti, si ¨¨ messa in testa di tornare ai suoi livelli e sogna di indossare una maglia azzurra alla 24 ore in pista. Per questo sta lavorando sulla velocit¨¤ e per migliorare il ritmo della sua andatura. ? la sfida perfetta per una che, che nella corsa come nella vita, d¨¤ sempre tutta se stessa.
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