Baffo e pizzetto curatissimi, la catena d¡¯oro che gli sbatte fastidiosa da una parte all¡¯altra del collo, ma un passo irresistibile con cui inghiotte l¡¯asfalto di una delle maratone pi¨´ complicate. L¡¯eritreo Ghirmay Ghebreslassie (tempo finale 2h 07' 51" ) se n¡¯¨¨ andato alla fine della 1a Avenue, poco dopo il 30¡ã chilometro, sul ponte che collega Manhattan al Bronx: un¡¯accelerata [...]
Baffo e pizzetto curatissimi, la catena d¡¯oro che gli sbatte fastidiosa da una parte all¡¯altra del collo, ma un passo irresistibile con cui inghiotte l¡¯asfalto di una delle maratone pi¨´ complicate. L¡¯eritreo Ghirmay Ghebreslassie (tempo finale 2h 07' 51" ) se n¡¯¨¨ andato alla fine della 1a Avenue, poco dopo il 30¡ã chilometro, sul ponte che collega Manhattan al Bronx: un¡¯accelerata improvvisa e senza sforzo apparente, come se fino a l¨¬ avesse svolto una sgambata di riscaldamento.
di Massimo Lopes Pegna
E la coppia che era con lui, il kenyano Lucas Rotich, un altro debuttante a New York come Ghebre, e l¡¯etiope Lelisa Desisa, vincitore due volte a Boston (che poco dopo abbandoner¨¤), non ¨¨ riuscita a rispondere a quell¡¯attacco spietato. Mentre il campione in carica, Stanley Biwott si era ritirato agli albori della sfida. Non li ha neppure degnati di uno sguardo, Ghebre: strafottenza di chi ha vent¡¯anni (ne compir¨¤ 21 fra sette giorni) e la sicurezza di chi ¨¨ diventato nel 2015 (a Pechino) il pi¨´ giovane iridato della specialit¨¤. "L¡¯ho detto anche prima di oggi: devi avere fiducia incondizionata nei tuoi mezzi, altrimenti non vinci", dir¨¤ poi con la maturit¨¤ di un adulto. Il ragazzino si ¨¨ girato soltanto dentro Central Park, quando sentiva vicino il profumo del traguardo, che ha tagliato in 2h07¡¯51¡±, terzo pi¨´ veloce nella Big Apple (a 5¡± dal suo personale) e pi¨´ giovane di queste 40 edizioni.
Ha il sorriso di chi sa di avercela fatta: "E¡¯ la prima volta che un eritreo vince a New York, ma non ¨¨ la prima che conquisto una grande corsa (il mondiale, ndr): sono orgoglioso". Anche perch¨¦ per correre ha disobbedito ai genitori che gli volevano far proseguire gli studi: "Ma ora ho dimostrato che avevo ragione io", racconta fiero. Due trofei importanti gi¨¤ appesi alla cintura, con le uniche delusioni di non essere salito quest¡¯anno sul podio di Londra (4¡ã) e soprattutto di Rio (4¡ã). Ma la sua meravigliosa avventura continua, perch¨¦ qui lo chiamano ¡°wunderkind¡±, il prodigio, e potrebbe aggiungere altri capitoli alla storia di questa specialit¨¤.
Ma una fiaba ancora pi¨´ bella la ricama la Keniana Mary Keitany: ha vinto le due puntate precedenti (2014 e 2015) e punta al tris che non accadeva da 40 anni, quando su queste Avenue spadroneggiava la norvegese Grete Waitz (nove trionfi e una cinquina consecutiva). E¡¯ in grande forma e per questo non sta nella pelle di aprire il gas al pi¨´ presto e sbizzarrire i suoi cavalli. Infatti. Infischiandosene del ripetitivo copione, che suggerisce di sferrare l¡¯attacco decisivo sul Queensboro Bridge, al 25¡ã chilometro anticipa l¡¯assalto. Prima stacca l¡¯avversaria pi¨´ tosta, l¡¯etiope Aselefech Mergia, e poi alle prime pendici del ponte si scrolla dai talloni anche la connazionale Joyce Chepkirui.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr"></p>¡ª NYRR Media Relations (@nyrrnews) <a href="https://twitter.com/nyrrnews/status/795336511948517376">6 novembre 2016</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
La sua ¨¨ una cavalcata solitaria, persino esagerata, come spiega il manager Gianni De Madonna: "Quando ¨¨ partita ha fatto due-tre chilometri a 3¡¯11¡±, invece di andare in progressione. E ha finito con il pagare lo sforzo: non ha gestito bene la gara". Giusto non accontentarsi mai, per¨° infligge alla Kipyego (2a), il distacco pi¨´ ampio (3¡¯34¡±) dalla vittoria della Waitz nel 1984. I successi di Londra nel 2011 e 2012 e ora il "triplete" di New York (ingaggio pi¨´ 100 mila dollari di premio e 30 mila di bonus cronometrico) l¡¯hanno resa ricca e celebre. Ha una famiglia bellissima che l¡¯ha abbracciata al traguardo: marito, e i figli Jared di 8 anni e Samantha di 3. E a casa sua, a Iten, ha costruito un hotel. "Spero che non perda le motivazioni", si preoccupa De Madonna. Difficile. Dopo la clamorosa mancata convocazione ai Giochi di Rio, avr¨¤ una voglia pazzesca di rifarsi.
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