Per il suo terzo successo consecutivo nella maratona di New York dominata ieri pomeriggio con il tempo di 2 ore 24 minuti e 26 secondi, la 34 enne keniota Mary Keitany ha contemporaneamente dato sfoggio di grande condizione atletica e ben poca saggezza tattica nella distribuzione dello sforzo. Non fosse stata di almeno due spanne superiore a tutte le altre rivali pi¨´ accreditate [...]
Per il suo terzo successo consecutivo nella maratona di New York dominata ieri pomeriggio con il tempo di 2 ore 24 minuti e 26 secondi, la 34 enne keniota Mary Keitany ha contemporaneamente dato sfoggio di grande condizione atletica e ben poca saggezza tattica nella distribuzione dello sforzo.
Non fosse stata di almeno due spanne superiore a tutte le altre rivali pi¨´ accreditate a cui all¡¯arrivo ha rifilato distacchi pesantissimi di oltre tre minuti e mezzo, che tradotti in metri vogliono dire di almeno 1 km, avrebbe potuto pagare dazio nel faticoso finale sui maligni saliscendi del Central Park.?
Una gara quella femminile partita davvero sonnacchiosa, con il tratto iniziale, soprattutto nel superamento del Ponte di Verrazzano, vissuto dalle big in gara a guisa di riscaldamento prolungato con un primo parziale di 5 km in 18.40. alla media di 3.44 al km. Finito il riscaldamento, tra l¡¯altro superfluo vista la bella giornata di sole con temperature intorno ai 12/13 gradi, le migliori hanno iniziato ad aumentare i giri del motore ed a sfoltire il gruppo al comando approdando ai 10 km in 35.50, con un secondo 5000 metri in 17.10 con la media di 3.26 al km.
L¡¯incremento esponenziale del ritmo ¨¨ stato confermato anche dal successivo passaggio ai 15 km in 52.47 con un terzo parziale di 5km in 16.57 e con il ritmo ancora pi¨´ veloce sceso a 3.23 al km. Su una corsa che gi¨¤ era diventata una gara ad eliminazione ecco che Mary Keitany mette letteralmente il turbo scatenandosi a ritmi quasi maschili. Il quarto parziale di 5 km ¨¨ da brividi, leggi 16.17, cio¨¨ alla media di 3.15 al km! con un approdo al km 20 in 1:09.04.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr"></p>¡ª TCS NYC Marathon (@nycmarathon) <a href="https://twitter.com/nycmarathon/status/795289306483064832">6 novembre 2016</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Quando la fuoriclasse keniota, superato il Queensboro Bridge approda sulla First Avenue ha gi¨¤ la vittoria in tasca, ma continua spingere al massimo dei giri. Il passaggio al km 30 in 1:41:34 ¨¨ davvero straordinario con un parziale di 10 km in 32.30 cio¨¨ esattamente a 3.15 al km. Confrontando le tre frazioni di 10 km troviamo quindi 35.50/33.14/32.30. A questo punto la proiezione finale del tempo ¨¨ addirittura sotto il primato della maratona di New York di Margareth Okayo che nel 2003 corse in 2ore 22 minuti e 31 secondi.
Proiezione per¨° che rimane tale perch¨¦ inevitabilmente appena la gara arriva sul duro tratto finale del Central Park ecco che Mary perde la sua meravigliosa elasticit¨¤ di corsa ed inizia a rallentare. Il suo non ¨¨ certamente un crollo verticale, perch¨¦ comunque riesce pur sempre a correre almeno a 3.30 al km, ma il record sfuma ampiamente gi¨¤ prima del 40 esimo chilometro dove la campionessa keniota arriva in 2 ore 16 minuti e 24 secondi con un parziale dai 30 al 40 km di 34 minuti e 50 secondi alla media di 3.29 al km.
Ancora pi¨´ sofferti gli ultimi interminabili 2 km e 195 metri che la Keitany percorre in 8 minuti, vale a dire a dire correndo a 3.40 al km. Una gara folle quella di Mary per conquistare uno storico tris con una mezza maratona centrale dal km 10 al km 31.097 metri in 1 ora 9 minuti e 20 secondi e l¡¯altra mezza maratona considerando il tratto iniziale ed il tratto finale in 1 ora 15 minti e 4 secondi. Per la serie di ¡°Quando l¡¯atletica non ¨¨ matematica¡±. ? ???
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