I vagoni della subway sono la consueta Babele: conversazioni in italiano, francese, tedesco, spagnolo. Succede ogni anno all¡¯inizio di novembre, quando Manhattan si riempie di un¡¯insolita comitiva di turisti: quelli che sciamano per le Avenue in tuta e scarpette. E oggi, domenica 6 novembre, si ritroveranno al Verrazzano Bridge, lato Staten Island, alla partenza della 40a edizione [...]
I vagoni della subway sono la consueta Babele: conversazioni in italiano, francese, tedesco, spagnolo. Succede ogni anno all¡¯inizio di novembre, quando Manhattan si riempie di un¡¯insolita comitiva di turisti: quelli che sciamano per le Avenue in tuta e scarpette. E oggi, domenica 6 novembre, si ritroveranno al Verrazzano Bridge, lato Staten Island, alla partenza della 40a edizione della New York City Marathon che fa il giro dei celebri cinque borrows, dopo che ai suoi albori (per 6 volte) tutto era stritolato dentro Central Park. La festa ¨¨ la loro. Si dice che al via saranno 60 mila e prevedono che almeno in 50 mila taglieranno il traguardo dentro al Parco (record).
di Massimo Lopes Pegna
Negli ultimi anni, ¨¨ come se la festa si fosse un po¡¯ ammosciata. Non quella per le street animata dal serpentone degli amatori, vera spina dorsale della gara. Manca la copertura mediatica di una volta: la Maratona di New York ¨¨ sparita dalle pagine dei giornali Usa ed ¨¨ tornata a essere patrimonio degli intenditori e degli specialisti. Pi¨´ nicchia che glamour. I newyorkesi, per¨°, continueranno ad abbracciare idealmente l¡¯enorme folla che sfiler¨¤ per le strade. Si anticipa almeno un milione di persone lungo le transenne a fare il tifo, nonostante il timore che possa accadere qualcosa di tragico. Perch¨¦ in queste ultime due settimane, la security ¨¨ stato uno dei temi pi¨´ discussi, con le elezioni presidenziali appena due giorni dopo la corsa. E ha pesato la scelta di entrambi i candidati, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump, di stabilire proprio a Manhattan i loro quartieri generali la notte dell¡¯8 novembre.
"Dopo le bombe di Boston nel 2013, l¡¯organizzazione della sicurezza sul percorso ¨¨ stata irrobustita", spiega Chris Weiller, direttore della comunicazione della Nyc Marathon. Aggiunge: "Siamo in buone mani, c¡¯¨¨ un dispiegamento di agenti visibili e non, ovunque. E una tenda in cui ci sono i capi di tutte le agenzie, della polizia e dei vigili del fuoco, al traguardo e alla partenza. Nel caso ce ne fosse bisogno, gli ordini verranno diramati con estrema velocit¨¤". Si fanno gli scongiuri. Come dice il direttore dell¡¯Ncs4, l¡¯agenzia specializzata nella sicurezza degli spettatori agli eventi sportivi, Lou Marciani: "Non posso assicurare che non accadr¨¤ nulla. Potrebbe essere un camion che arriva dal ponte di Brooklyn e va addosso alla folla. Dobbiamo prevedere tutto ed ¨¨ stato fatto".
I 42 chilometri e 195 metri sono stati ripuliti e bonificati, cassette della posta sigillate e pi¨´ di 20 mila telecamere. Intanto chi ¨¨ qui per vincere, ¨¨ come se avesse dei tappi nelle orecchie. Nessuna distrazione da quello che succede intorno: solo preoccupazioni tattiche, fisiche e atmosferiche. Fra gli uomini, il keniano Stanley Biwott pensa al bis, dopo il trionfo dell¡¯anno passato, e al riscatto dall¡¯Olimpiade. "Sono prontissimo. Rio ¨¨ stato un brutto episodio, costretto al ritiro da una bevanda che mi ha fatto vomitare". Se la dovr¨¤ vedere con: Lelisa Desisa (a Ny, 2¡ã nel 2014 e 3¡ã nel 2015) e Ghirmay Ghebreslassie.
Il primo ¨¨ celebre per aver vinto a Boston nel giorno delle bombe, per aver restituito la medaglia per rispetto delle vittime e per aver riconquistato la corsa nel 2015. Il secondo ¨¨ il fenomeno che ad appena vent¡¯anni si ¨¨ appeso al collo l¡¯oro al Mondiale del 2015: ¨¨ al debutto qui a New York e vorrebbe cancellare il 4¡ã posto di Londra e Rio. Fra le donne, c¡¯¨¨ la piccola fiaba di Mary Keitany, la keniana campionessa del mondo nel 2009, a caccia del terzo successo consecutivo: mai accaduto dopo la striscia di cinque trionfi della norvegese Grete Waitz fra il 1982 e 1986. Dice la seconda donna pi¨´ veloce della specialit¨¤ (2h18¡¯37¡± quando vinse a Londra nel 2012): "Sono al top e non temo nessuno". Neppure quelle che cercheranno di spegnerle il sogno della triplice corona: le etiopi Aselefech Mergia (tre primi posti a Dubai) e Buzunesh Deba (due volte sul podio a New York e una a Boston).
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