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La "Little Italy" della NYC Marathon torna ad essere "grande"
A volte ritornano. Alla maratona di New York ritornano in massa gli italiani che oggi saranno la prima forza straniera con 2819 iscritti. EĄŻ una notizia controcorrente quella che arriva alla vigilia dalla pi¨´ famosa e popolare corsa del pianeta, attrazione globale del podismo internazionale che dopo 46 edizioni continua a crescere col rischio di debordare dagli angusti confini di Manhattan.
Siamo in tempi di privacy e si fa perfino fatica a sapere lĄŻentit¨¤ degli iscritti (si va da 50.000 a 60.000 secondo le varie fonti) ma i dati divulgati per partecipazione nazionale gi¨¤ riservano le prime sorprese. Dietro agli americani che giocando in casa arrivano a 38.749 iscritti ci siamo proprio noi italiani: con 2819 presenti siamo il 5 per cento del totale, praticamente lo stesso numero del 2012 quando partimmo in 2827. Magari la crisi economica del Bel Paese non ¨¨ finita, ma in qualche modo ¨¨ ripresa la corsa dei podisti italiani a New York: siamo lontani dai 3393 del 2011 ma la grande crisi del 2013 quando eravamo scesi a 1800 classificati sembra alle spalle. EĄŻ quello che era stato soprannominato lĄŻeffetto Sandy: la cancellazione in extremis dellĄŻedizione del 2012 a causa dellĄŻuragano quando il 90 % dei partecipanti era stato fatto arrivare inopinatamente fino a Manhattan e i rimborsi erano arrivati in forma parziale e maldestra avevano provocato una forma di disaffezione al limite della class-action. Poi piano piano il fascino della Grande Mela ha messo tutto nel dimenticatoio.
In qualche modo ¨¨ un primato di cui essere orgoglioso: dopo i corridori di casa ci siamo di nuovo noi, davanti a francesi (2523), britannici (1840), tedeschi (1479) e olandesi (1428). Ci sono quasi tremila appassionati di corsa dellĄŻera Renzi (non per niente un ex maratoneta) che fra pensioni misere, cassaintegrazione e disoccupazione, hanno trovato 347 euro per strappare il pettorale nella famigerata lotteria internazionale dove lĄŻ80 % degli 80.000 partecipanti viene respinto o hanno sborsato una media di 2500 euro a persona per acquistare il pacchetto di viaggio all-inclusive fornito dalle agenzie licenziatarie per lĄŻItalia. Qui il pettorale magari viene venduto sotto i 400 euro (anzich¨Ś i 480 da "listino") ma poi si viaggia a costo pieno verso lĄŻAmerica su pi¨´ scali. E poi non sempre si pu¨° lasciare a casa la famiglia anche se ormai sono rarissimi quelli che possono permettersi una settimana intera di pernottamento: non per niente si calcola che la maratona porta a New York 260.000 turisti e lĄŻindotto si aggira sui 373 milioni di euro.
Insomma, n¨Ś la paura di atti terroristici n¨Ś la concorrenza dellĄŻofferta n¨Ś la crisi economica hanno raffreddato la febbre per New York. Ma ovviamente il ritorno di fiamma degli amatori italiani non pu¨° far piacere a tutti, men che meno agli organizzatori di casa che continuano a beneficiare delle difficolt¨¤ dei podisti a mettere mano al portafoglio. Se vogliamo, il fatto che tedeschi, britannici e francesi siano meno di noi a New York dipende anche dal fatto che lĄŻofferta nazionale ¨¨ in generale migliore e pi¨´ variegata.
Semmai il declino della NYC Marathon ¨¨ dĄŻimmagine, riscontrabile anche nella qualit¨¤ della partecipazione. Non solo mancano i grossi nomi (che preferiscono Londra e Berlino per ragioni rispettivamente economiche e tecniche) ma cĄŻ¨¨ una specie di stallo dei Vip (pi¨´ o meno sempre gli stessi) che si registra anche per lĄŻItalia. Tre o quattro gli agonisti: senza contare Achmueller (alla 15^ partecipazione) si va da Giovanni Gualdi ai gemelli Dematteis, specialisti della corsa in montagna: uno debuttante (Bernard), lĄŻaltro (Martin) autore di 2h18ĄŻ20Ąą a Roma. Stefano Baldini e Linus saranno presenti ma non correranno; Franca Fiacconi e Laura Fogli accompagneranno la solita squadra di amatori. I Vip si contano sulle dita di una mano: il fedelissimo ex ministro Maurizio Lupi alla 9^ partecipazione, la "Iena" Mauro Casciari, lo speaker radiofonico Max Brigante e soprattutto lĄŻex calciatore Massimo Ambrosini. Qui s¨Ź che i fasti di una volta sembrano passati ma ai nuovi organizzatori newyorchesi interessa soprattutto fare cassa con gli "anonimi" amatori.
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