Correre dentro un gruppo sterminato di oltre 60.000 podisti non ¨¨ semplice, qualsiasi sia lĄŻobiettivo cronometrico che si vuole raggiungere. Ecco perch¨Ś la maratona di New York ¨¨ una corsa?molto pi¨´ faticosa di altre ed ¨¨ bene fare attenzione ad una serie di fattori. AVVIO PRUDENTE Il primo errore da evitare ¨¨ quello di partire troppo forte nei primi 10 km in modo da non [...]
Correre dentro un gruppo sterminato di oltre 60.000 podisti non ¨¨ semplice, qualsiasi sia lĄŻobiettivo cronometrico che si vuole raggiungere. Ecco perch¨Ś la maratona di New York ¨¨ una corsa?molto pi¨´ faticosa di altre ed ¨¨ bene fare attenzione ad una serie di fattori.
AVVIO PRUDENTE Il primo errore da evitare ¨¨ quello di partire troppo forte nei primi 10 km in modo da non arrivare poi nel tratto finale caratterizzato dai maligni saliscendi del Central Park in debito dĄŻossigeno e con le gambe affaticate e poco reattive finendo poi inevitabilmente per pagare dazio. Anzi ¨¨ addirittura consigliabile di correre da 5 a 10 secondi pi¨´ piano al chilometro rispetto alla media generale a cui si vuol correre la maratona in primis per controllare la troppa adrenalina che si ha sempre in circolo alla partenza, ma anche per lasciare anche che lĄŻ interminabile fila dei partecipanti si sgrani poco alla volta e diventi meno faticoso trovare spazio per impostare il proprio ritmo gara.
CONSUMARE I GRASSI Oltre tutto una partenza a ritmi non troppo esasperati porta lĄŻorganismo a consumare subito i grassi mantenendo invece quasi intatte le riserve della benzina muscolare pi¨´ nobile, quella del glicogeno, che invece diventer¨¤ fondamentale nel proseguo della corsa.
IL SORPASSO Una volta impostata con saggezza la prima parte di gara, direi i primi 10/12 km, si pu¨° iniziare ad aumentare il ritmo arrivando a correre al ritmo previsto come media generale al chilometro. Arriva quindi un nuovo problema da gestire con attenzione, quello dei sorpassi, che in una gara iper affollata come la maratona di New York non sono sempre cosa semplice. Al riguardo lĄŻidea di base ¨¨ una sola. Si sorpassa soltanto quando ci sono le condizioni ottimali per farlo, vedi la strada sgombra, un gruppo di concorrenti sgranato e non compatto da superare. Si sorpassa soltanto se non si deve allungare le traiettorie ottimali di corsa facendo cos¨Ź troppa fatica. Altrimenti si aspetta il momento propizio per farlo. Soprattutto si deve restare calmi senza innervosirsi oltre misura. DĄŻaltronde la maratona ¨¨ anche una gara di pazienza anche sotto il profilo psicologico.
RIFORNIMENTI Un altro momento chiave ¨¨ rappresentato dai rifornimenti. Bisogna arrivarci con molta attenzione e concentrazione evitando poi di bloccarsi sul posto per non venire investiti dalla massa degli altri partecipanti. Meglio spostarsi di lato e reidratarsi con la massima tranquillit¨¤ prima di riprendere la corsa. Discorso diverso naturalmente per chi ¨¨ in grado di correre a livelli medio-elevati e si ¨¨ allenato ad utilizzare i rifornimenti senza smettere di correre.
DA SOLI O IN GRUPPO Come volete vivere la vostra maratona? Il pi¨´ possibile in solitudine, magari cercando di distrarvi guardando il panorama o le tante persone che saranno ai bordi della strada fare il tifo oppure cercando conforto allĄŻinterno di un gruppo che viaggia al vostro stesso ritmo? Due opzioni diverse ma che racchiudono tutta lĄŻessenza della maratona di New York. Cio¨¨ la grande massa che per¨° non esclude la solitudine interna del maratoneta. Un individuo che deve imparare a conoscere le reazioni ed i segnali che arrivano dal proprio corpo ed a saperli gestire per arrivare in fondo sano e salvo in Central Park. Certamente il traguardo pi¨´ ambito dai maratoneti di tutto il mondo. In questo caso essere campioni o semplici amatori non fa nessuna differenza. La maratona non ha classi sociali.
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