L'avventura ai World Championships in Liguria per capire regole e modalit¨¤ di svolgimento di questa particolare disciplina: il racconto
Genova, una mattina di fine settembre: 100 atleti provenienti da 17 nazioni, con estrazioni, storie agonistiche, capacit¨¤ atletiche e preparazioni fisiche differenti si ritrovano per i Mondiali di Plogging. Ma che cos'¨¨ questa disciplina? Consiste nel raccogliere i rifiuti che si trovano sul proprio cammino mentre si ¨¨ impegnati a fare jogging, running o altre attivit¨¤ sportive all'aria aperta. A livello etimologico, il termine Plogging ¨¨ la perfetta unione della parola svedese plocka upp (raccogliere) e dell'inglese jogging: merito di Roberto Cavallo, mente e motore dei World Championships e ideatore della disciplina, e di Erik Ahlstr?m, che coni¨° il nome di indubbio successo e ha partecipato all'appuntamento iridato nel capoluogo ligure. Quale luogo migliore, se non un centro urbano che ha appena concluso l'alta stagione turistica per raccogliere rifiuti abbandonati?
LE REGOLE
¡ª ?Pochi paletti per definire le regole d'ingaggio. Il campo di gara ¨¨ delimitato da punti di interesse o coordinate, vengono definiti i check point obbligatori da cui ogni concorrente deve passare (pena la squalifica), quelli facoltativi, che comunque attribuiscono punteggio. A proposito di punti, ci sono due parametri che contano. Quello atletico, ossia distanza e dislivello compiuti, quello ambientale, che conteggia, tramite un algoritmo, un valore a ciascun rifiuto recuperato e portato al traguardo. Tutti questi aspetti vengono spiegati al briefing tecnico pre gara, vengono fornite le mappe, le tracce da visionare tramite apposita app.
LE STRATEGIE
¡ª ?Qual ¨¨ la strategia vincente? Dicevamo delle diverse estrazioni dei plogger: c'¨¨ chi corre molto veloce, chi riesce a compiere dislivelli importanti, chi ha ottime doti di forza e dunque riesce a sollevare e trasportare rifiuti molto grossi (anche carcasse di motorini, forni, frigoriferi¡). Ognuno ¨¨ libero di affrontare la gara, che ha un tempo massimo prestabilito, nella maniera pi¨´ adatta alle proprie caratteristiche.
raccolta rifiuti
¡ª ?Guanti antitaglio indossati e si parte per la raccolta. Si mette tutto nei sacchi forniti dall'organizzazione, si cerca a bordo strada, nei giardini pubblici, lungo i sentieri: ogni rifiuto abbandonato si pu¨° raccogliere. Il bottino pu¨° essere "parcheggiato" lungo il percorso, purch¨¦ sia recuperato in maniera autonoma dal concorrente prima di dirigersi all'arrivo.
AL TRAGUARDO
¡ª ?Una volta raggiunta l'area di arrivo, nel tempo massimo stabilito (6 ore nel caso dei Mondiali di Genova), ogni concorrente deve superare l'arco della finish line con i sacchi colmi di rifiuti in mano e con un massimo di sei pezzi fuori dai sacchi (per esempio pneumatico, carcassa computer, elettrodomestici), che dovranno essere a contatto con l¡¯atleta. Poi parte la cernita e la pesatura dei rifiuti e vengono scaricati i dati del tracker gps di cui ogni concorrente ¨¨ equipaggiato, si stila la classifica e si celebrano campioni e campionesse.
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CAMPIONI E URBAN
¡ª ?A Genova, sono stati incoronati i nuovi campioni del mondo. Doppietta spagnola al maschile con Manuel Jesus Ortega Garcia a dominare davanti al connazionale Jos¨¦ Luis Lamela e a Giovanni Porro. Tra le donne, successo dell'azzurra Elena Canuto (gi¨¤ a segno nel 2021) davanti a Maria Grazia Celi e Vanesa Perea Mediavilla (Spa). Nella seconda giornata, spazio all'Urban Plogging dimostrativo tra i caruggi del capoluogo ligure con partenza e arrivo al Porto Antico. Stavolta i quattro sacchi forniti ai concorrenti erano per effettuare, in corsa, la raccolta differenziata: un esperimento che diventer¨¤ competizione il prossimo anno. Il valore sociale e ambientale di questa manifestazione viene ben dimostrata dall¡¯impatto concreto che ha permesso di generare: sono stati raccolti circa 3.000 kg di rifiuti abbandonati, di cui oltre 2.000 kg (il 71% del totale) sono stati differenziati e avviati al riciclo. Pertanto, sono quasi 6 milioni i grammi di CO2 non emessa in atmosfera grazie alla corretta separazione e avvio al riciclo dei rifiuti raccolti, in pratica le emissioni equivalenti di circa 60.000 km percorsi da un¡¯auto o di 50 voli aerei Milano-Roma. Numeri ancora pi¨´ notevoli, se si pensa che in media sono stati raccolti 2,2 kg di rifiuti ogni chilometro percorso: nel loro insieme i partecipanti hanno percorso 1.318 km di sentieri e strade nelle 6 ore di gara.
l'avventura
¡ª ?Anche Gazzetta Active ha partecipato all'evento di Genova. Ventinove i km percorsi e 1.200 metri di dislivello positivo, con tre sacchi e altrettanti rifiuti speciali portati al traguardo (nell'Urban, 7,5 km e 115 m di dislivello e qualche kg di rifiuti differenziati portati al traguardo al Porto Antico). Si poteva percorrere meno strada e dedicarsi di pi¨´ alla raccolta dei rifiuti, ma questa ¨¨ una scelta che ogni concorrente pu¨° valutare: quel che ¨¨ certo che ¨¨ una maniera divertente e innovativa per praticare attivit¨¤ sportiva, provare una sana (ma non esasperata) competizione e ripulire un po' l'ambiente circostante. Un po', perch¨¦ la quantit¨¤ di rifiuti abbandonata nei centri urbani, nei parchi, lungo i sentieri ¨¨ veramente impressionante. Inoltre, si esplora la citt¨¤ come meglio si crede: si sceglie di salire e scendere le scalinate, passare da punti panoramici, preferire i sentieri o le strade pi¨´ battute. A Genova ci ¨¨ stata regalata l'opportunit¨¤ di percorrere i sentieri dei Forti, arrivando fino al Diamante: uno scorcio unico sulla Superba, una terrazza sul mare da quota 600 metri, una sorta di lente di ingrandimento che ci fa capire, ancora una volta, quanto sia importante salvaguardare l'ambiente che ci ospita. Magari partendo proprio da un'avventura nel plogging.
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