Fisioterapia
Sindrome della bandelletta: come correggere l'appoggio dei piedi e prevenire i traumi
Vi sar¨¤ capitato di vedere il runner davanti a voi, nel momento dell'appoggio del piede al suolo, cedere con il ginocchio verso l'interno. Oppure, notare quelli che corrono calpestando una linea. In questi casi, il rischio di sviluppare la Sindrome della Bandelletta ¨¨ elevato. Questo tipo d'infortunio copre l'8% delle lesioni legate alla corsa. Vediamo perch¨¦ con?Fisiorunning.
cos'¨¨ la bandelletta?
¡ª ?La bandelletta non ¨¨ altro che una spessa fascia di tessuto connettivo fibroso (simile a un grosso legamento) posizionata lateralmente alla coscia. Origina dal bacino sull'esterno della cresta iliaca, si dirige verso il basso superando le articolazioni di anca e ginocchio inserendosi su un tubercolo all'esterno, anteriormente e sotto al ginocchio. Permette di stabilizzare le articolazioni di anca e ginocchio durante la corsa fissandole lateralmente. Si comporta come un grande elastico che immagazzina e rilascia energia cinetica. Ci¨° avviene grazie a due potenti motori che ne regolano la tensione in ogni momento della falcata. Questi sono il grande gluteo?e il tensore della fascia,?che aiutano la bandelletta a stabilizzare il comparto anca/ginocchio. Sopratutto durante l'impatto e l'ammortizzazione. In questa fase impediscono al ginocchio di andare verso l'interno e al femore di intraruotare, cause frequenti di infortuni. La corsa in salita e in discesa, il correre su una linea e il ginocchio che cede all'interno sono tutte posture che facilitano un iperlavoro della bandelletta. Questa cercher¨¤ di contrarsi al massimo per stabilizzare lateralmente la gamba in appoggio.
quando la lesione diventa una sindrome
¡ª ?In passato si pensava che la bandelletta frizionasse contro la tibia infiammandosi. In realt¨¤ quello che accade ¨¨ un sovraccarico funzionale dovuto alla sollecitazione continua del tendine nella sua componente pi¨´ gracile, che ¨¨ proprio quella vicino al ginocchio. ??una lesione da iper utilizzo. Uno degli ultimi studi scientifici (2024) ha definito come cause importanti di deformazione della bandelletta: la stanchezza dei gruppi muscolari che la controllano, l'aumento rapido della velocit¨¤ applicata al tendine e l'aumento del chilometraggio a cui non si ¨¨ allenati. Anche una debolezza dei muscoli?che "aprono in fuori" e ruotano esternamente il femore possono facilitare il sovraccarico della bandelletta. Un piede e una caviglia non stabili possono influire negativamente sulla ricerca di equilibrio da parte delle strutture superiori sovraccaricando cos¨¬ la bandelletta.
riabilitazione
¡ª ?Quando il dolore acuto compare durante la corsa (o che costringe a fermarci), e persiste anche a riposo, ¨¨ indicato l'uso del ghiaccio. Esattamente sul punto dolente, alternandolo per 5 minuti s¨¬ e 5 minuti no, fino a quando il dolore non scompare. Mentre per la terapia manuale e osteopatica, sono consigliate l'applicazione di Kinesiotaping (Fig.1) e le terapie strumentali che aiutano a ridurre il dolore e velocizzano il recupero. A questo punto ¨¨ il rinforzo della muscolatura accessoria che impedir¨¤ le recidive, da inserire sempre nel piano riabilitativo.?
Gli esercizi di stabilizzazione della gamba esterna?contemplano il sollevarsi su un gradone, reclutando attivamente il gluteo e controllando che il ginocchio non ceda all'interno (Fig.2). Gli esercizi di equilibrio sul bosu su una gamba sola (Fig.3) che permettono di stabilizzare propriocettivamente la forza della fascia lata. Gli squat laterali con una banda elastica tra le due ginocchia (Fig.4) rinforzano i glutei e contemporaneamente controllano l'extrarotazione del femore.?
Inoltre, sono efficaci gli affondi?eseguiti camminando (Fig.5): controllando la posizione del ginocchio anteriore, ¨¨ possibile stabilizzare lateralmente la gamba.
l'esercizio di fisiorunning
¡ª ???Valutando una Sindrome della bandelletta, nel centro di Fisiorunning?richiediamo al runner un test. Lo posizioniamo sul ponte glutei, con l'appoggio del piede del solo lato affetto, che quasi sempre ¨¨ deficitario sia in forza che in stabilizzazione del bacino.?Se i glutei sono deboli il bacino tender¨¤ a cadere dal lato opposto. A questo punto proponiamo al runner un esercizio specifico (vedi esercizio n.5 - infortuni nella corsa), dove nella stessa esecuzione del test appena visto suggeriamo una rapida dinamicit¨¤ di contrazione del gluteo del lato affetto. In questo modo recuperiamo il gap di forza e il controllo del gluteo debole rispetto al controlaterale. Permettendo cos¨¬ maggiore simmetria di spinta e stabilizzazione laterale della gamba anche nella corsa.
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