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Pizza a prova di runner: alta, bassa o...? Ecco come sceglierla
Alta o bassa, rotonda o quadrata, col bordo largo o sottile. Una cosa ¨¨ certa, alla pizza nessuno pu¨° rinunciare, nemmeno i runner, ma quale scegliere?
Un piatto da re, anzi, da regina
Quella della pizza ¨¨ una lunga storia e le sue origini sono un po' incerte. Le prime attestazioni scritte della parola "pizza" risalgono al 997 a Gaeta. Successive testimonianze si hanno qualche secolo dopo, nel 1500 a Napoli dove con la parola "pitta" si voleva indicare un pane schiacciato. Cento anni pi¨´ tardi, poco dopo il 1600, si inizi¨° a condire questo pane con salsa bianca e a chiamarla "pizza".
Intorno al 1800 si inizi¨° a condirla con olio di oliva, formaggio e pomodoro. Proprio per onorare la Regina Margherita di Savoia nel 1889 il cuoco Raffaele Esposito prepar¨° la Pizza Margherita, una pizza condita con pomodori, mozzarella e basilico per rappresentare i colori della bandiera italiana.
Farina, acqua, lievito, pomodoro, mozzarella e olio extravergine di oliva. Questi i componenti?base del tipico piatto italiano, presi singolarmente sono salutari, uniti la rendono un alimento unico, attenzione per¨° alla qualit¨¤ degli ingredienti. Ecco cosa ¨¨ bene sapere.?
Carboidrati: strategie per evitare l'eccesso
La pizza ¨¨ un alimento molto ricco di carboidrati, in quantit¨¤ decisamente superiore al fabbisogno di un pasto. Una pizza tonda in media offre circa 110 grammi di carboidrati che equivalgono a circa 10 fette di pane in cassetta.
Per ridurre l'apporto di tale quantit¨¤ di glucidi sono possibili due piccole strategie: avanzare il bordo, oppure?consumare la pizza a seguito di una seduta di allenamento molto intensa o prolungata. In seguito a tali sedute di allenamento, infatti, nella prima ora che segue, i muscoli sono pi¨´ propensi a recuperare il glicogeno consumato.
Questo piccolo trucchetto permette di far s¨¬ che i carboidrati della pizza siano utili alla ricostruzione del glicogeno evitando cos¨¬ di stimolare un'eccessiva concentrazione di insulina (l'ormone dell'immagazzinamento) ed esser convertiti in grasso.
Farina: quale scegliere
Per impastare una buona pizza sono adatte tutte le farine, quella migliore per la salute per¨° ¨¨ la farina integrale. Quella bianca, infatti, i cui chicchi vengono decorticati della parte fibrosa, subisce una perdita di nutrienti e fibre durante le fasi della raffinazione e, ad eccezione di quella bio, in alcuni casi pu¨° anche essere sbiancata artificialmente.
Lievito:?aspettare il momento
Al fine di favorire un'ottimale digeribilit¨¤ sembra che il lievito madre sia quello che favorisce una miglior digeribilit¨¤ dell'impasto. Ad ogni modo ci¨° che ¨¨ fondamentale per evitare fastidiosi gonfiori addominali e sensazione di pesantezza ¨¨ che vengano rispettati i tempi di lievitazione.
Salsa di pomodoro o pomodoro?
Amenoch¨¦ non sia fatta in casa, in genere, ¨¨ meglio preferire una pizza senza salsa di pomodoro e con pomodori o pomodorini veri e propri. I pomodori sono ricchi per natura di "licopene", una sostanza con elevata capacit¨¤ antiossidante, un vero alleato della salute. Sembra inoltre che il pomodoro, proprio per le sue caratteristiche, favorisca la digestione degli amidi presenti nell'impasto rendendo questo piatto ancora pi¨´ leggero.
Mozzarella
? il formaggio tradizionalmente utilizzato per la preparazione della pizza margherita. Viene erroneramente considerato un formaggio magro: in realt¨¤ contiene una buona percentuale di grassi e per di pi¨´ saturi pari a circa il 20-25% e contiene solo 18% di proteine. Anche se a dire il vero la mozzarella per la preparazione della pizza si rivela pi¨´ magra. Un alimento maggiormente vantaggioso rispetto alla mozzarella ¨¨ la ricotta vaccine che a parit¨¤ di peso contiene una maggior concentrazione di proteine e una minor quantit¨¤ di grassi, specie saturi.
La ciliegina sulla torta: l'olio extravergine di oliva
Non tutto ci¨° che cola ¨¨ olio. Solo quello extravergine di oliva ¨¨ in grado di conservare tutti i principi nutritivi e le propriet¨¤ organolettiche dell'olio. Un vero alleato per la salute e un valore aggiunto per la riuscita di una buona pizza: il suo sapore si armonizza perfettamente con quello degli altri ingredienti esaltandone oltretutto il gusto. I migliori pizzaioli lo utilizzano rigorosamente a crudo, a fine cottura.
Le materie prima della pizza, insomma, sono il vero successo di una buona pizza e la nascita di un tripudio di sapori!
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