"Voi runner siete tutti malati". Alzi la mano chi?non si ¨¨ mai sentito apostrofare cos¨Ź.?Ammettiamolo: in fondo quella definizione ci strappa un sorriso che ¨¨ quasi di compiacimento.?In realt¨¤ il legame tra corsa e malattia ¨¨ molto sottile e ha dei risvolti talvolta inaspettati.?Come quello di un medico che prescrive il running come terapia. Capita a Voghera, [...]
"Voi runner siete tutti malati". Alzi la mano chi?non si ¨¨ mai sentito apostrofare cos¨Ź.?Ammettiamolo: in fondo quella definizione ci strappa un sorriso che ¨¨ quasi di compiacimento.?In realt¨¤ il legame tra corsa e malattia ¨¨ molto sottile e ha dei risvolti talvolta inaspettati.?Come quello di un medico che prescrive il running come terapia. Capita a Voghera, provincia di Pavia, dove il Dott. Carlo Dallocchio, neurologo all'Ospedale Civile, fa correre tutti. Nel vero senso del termine. Sei depresso? Corri. Sei sovrappeso? Corri. Sei sedentario? Alzati da quel divano e vai subito a correre!
"Io e la corsa ci siamo incontrati, quasi per sfida per il mio quarantesimo compleanno alla maratona di New York - racconta il medico - da allora abbiamo deciso di non lasciarci pi¨´".?"Da almeno 12 anni mi dedico alle corse amatoriali. LĄŻobiettivo ¨¨ correre una maratona allĄŻanno coinvolgendo qualcuno che non lĄŻha mai fatta e che ritiene impossibile un impegno del genere. Solitamente mi alleno tre volte alla settimana, in aggiunta mi dedico a sedute particolari con i pazienti".
Si perch¨Ś il Dott. Dallocchio questa cosa di far correre i pazienti l'ha presa proprio come una mission e dalla corsia di ospedale al campo di atletica il passo ¨¨ (diventato) breve anche in un settore molto delicato come quello dei malati di Parkinson?patologia in?cui il medico vogherese ha un'esperienza ventennale.
"Per molto tempo lĄŻesercizio fisico non ¨¨ stato prescritto ai malati di Parkinson?- spiega -?ma ci¨° che i pazienti desiderano di pi¨´ ¨¨ continuare a essere attivi. E' necessario insegnare loro come riuscirci nonostante una patologia che gradualmente li priva proprio di quella capacit¨¤. Dagli studi pi¨´ recenti sembra emergere il ruolo preciso che lĄŻesercizio fisico potrebbe avere nel ritardare la progressione della malattia: i malati parkinsoniani che effettuano regolarmente attivit¨¤ fisica tendono a stare meglio di coloro che non la praticano".
"I?parkinsoniani non sono pazienti passivi come potrebbe sembrare, molti hanno difficolt¨¤ ad iniziare le attivit¨¤, ma sta proprio qui il bisogno di creare un training specifico al fine di gestire in maniera attiva la malattia, non solo con lĄŻaiuto dei farmaci. Ancora troppo raramente i neurologi prescrivono ai pazienti di svolgere unĄŻattivit¨¤ fisica, anche solo di camminare intensamente".
In questo percorso Dallocchio ha coinvolto collaboratori, personale medico, amici e studenti della Facolt¨¤ di Scienze Motorie che stanno sviluppando competenze specifiche sulla relazione tra movimento e malattie?neurologiche degenerative.
Tutti domenica saranno al via della Run for Parkinson?unĄŻiniziativa internazionale di sensibilizzazione che ha lĄŻobiettivo di raccogliere fondi a favore delle associazioni che sostengono la ricerca, i malati di Parkinson e le loro famiglie. Un importante momento di aggregazione che nei mesi di aprile e maggio ha gi¨¤ toccato 25 citt¨¤ italiane. Domenica 22 maggio si corre a Firenze, Cassino ed anche Voghera. Sulla linea di partenza il Dott. Dallocchio insieme al suo bel gruppo di pazienti parkinsoniani. Naturalmente con ai piedi le?scarpe da running e sul viso la consapevolezza?di?aver gi¨¤ vinto la sfida pi¨´ bella, quella di esserci.
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