? accaduto a Candelo: una sessantina gli atleti aggrediti
Uno sciame di vespe di terra, probabilmente infastidite dal passaggio della gara, ha letteralmente assalito un intero serpentone di atleti gettando parecchio scompiglio fra i partecipanti. E¡¯ successo pochi giorni fa ad una prova non competitiva a Candelo, in provincia di Biella; almeno una sessantina gli atleti che hanno lamentato dolori causati dalle punture, in alcuni casi multiple.
"Alcuni runner?sono stati soccorsi in zona dalla pattuglia della Polizia Municipale che prestava servizio sulle strade interessate dalla corsa, altri sono arrivati doloranti al traguardo dove hanno ricevuto le cure del medico presente alla gara?- come riporta il bisettimanale locale Il Biellese - alcuni si sono rivolti alla guardia medica, solamente un podista ha preferito essere accompagnato al pronto soccorso dove ¨¨ stato dimesso gi¨¤ in serata".
Fortunatamente il tutto alla fine si ¨¨ risolto con tanta agitazione e qualche fuori programma: concorrenti che a causa dell¡¯incidente hanno sbagliato e smarrito la strada, dolori pi¨´ o meno forti a causa delle punture, ma nessuna grave conseguenza come invece pu¨° capitare. ?Si sa infatti che una semplice puntura d¡¯ape pu¨° provocare inaspettate reazioni allergiche in alcuni casi addirittura gravi.
Chi pratica sport all¡¯aria aperta, soprattutto corsa o bicicletta, sa che il rischio di scontrarsi con creature volanti non ben identificate ¨¨ abbastanza frequente, soprattutto nel periodo estivo.
Vediamo dunque come comportarsi nella sfortunata ipotesi di essere punti da api, vespe, calabroni...
Anche se c¡¯¨¨ molto dolore e/o fastidio cercare di mantenere il pi¨´ possibile la calma. Agitarsi e correre fa aumentare il battito cardiaco favorendo il circolo del veleno nel sangue.
E¡¯ importante valutare con prontezza la risposta dell¡¯organismo:?una reazione locale come pu¨° essere un eritema o un indurimento seguito da prurito anche forte ¨¨?abbastanza normale.
Se trattasi di puntura d¡¯ape, ¨¨ bene rimuovere il prima possibile il pungiglione che, essendo dotato di una sorta di ¡°serbatoio¡±, continua a iniettare il veleno anche dopo la puntura. Aiutatevi con una punta smussa agendo?dal basso verso l¡¯alto senza utilizzare pinze n¨¦?le dita, perch¨¦ il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Subito dopo applicate del ghiaccio o all¡¯occorrenza appoggiate qualcosa di freddo (bottigliette, lattine¡). Appena possibile spalmate nella zona interessata della pomata specifica che aiuter¨¤ a sgonfiare la zona.
Se in seguito alla puntura compare?un notevole gonfiore o addirittura una reazione generalizzata occorre rivolgersi al medico.
Le avvisaglie che devono allertare sono?un gonfiore che supera i 10 centimetri di diametro e una reazione lontana dalla zona della puntura oppure la comparsa di un¡¯orticaria generalizzata.
Altri sintomi che devono farci suonare il campanello d¡¯allarme sono vertigini, nausea, vomito, difficolt¨¤ respiratorie.
In caso di allergia la paura pi¨´ grande ¨¨ lo?shock anafilattico, ovvero una seria vasodilatazione, accompagnata da calo della pressione arteriosa e perdita di coscienza. In situazioni simili ¨¨ necessario l¡¯intervento immediato del medico per la somministrazione di farmaci anti-shock.?
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