RUNNING
Fascite plantare: come evitare il nemico pi¨´ subdolo
Fastidiosa, dolorosa e invalidante. Signore e signori ecco uno degli infortuni pi¨´ insidiosi?per il runner: la fascite plantare.?Si presenta allĄŻimprovviso, senza particolari campanelli dĄŻallarme, da un giorno allĄŻaltro, anzi dalla notte al giorno. Il momento in cui si accusa maggiormente il dolore infatti ¨¨ generalmente al mattino, appena si compiono i primi passi gi¨´ dal letto, poi s'affievolisce durante la giornata per ripresentarsi mentre si corre.
??un fastidio non ben localizzato nella zona della pianta del piede e capita ai runner evoluti come ai principianti, ma anche chi non corre pu¨° esserne vittima. Scarpe inadeguate (per esempio troppo basse, troppo strette o larghe, poco contenitive o poco ammortizzanti), carichi di allenamento?eccessivi per lo stato di forma, meccanica di corsa, ma anche il sovrappeso o una particolare tipologia di appoggio sono fra le cause scatenanti.? La fascite plantare ¨¨ un'infiammazione che colpisce la pianta del piede, il dolore parte dal tallone e pu¨° propagarsi fino all'alluce. Durante la corsa, nella fase di appoggio la fascia plantare viene sollecitata in maniera significativa, maggiormente in chi appoggia di tallone. Quasi sempre il problema si presenta ad un solo piede implicando un compenso posturale che va a incidere sulla dinamica di corsa. Trattandosi di un'infiammazione il riposo ¨¨ indispensabile, ¨¨ quindi consigliabile osservare uno stop dalla corsa di 3-5 giorni durante i quali si pu¨° eventualmente pedalare o nuotare. Se il dolore persiste per pi¨´ di una settimana o addirittura 10 giorni ¨¨ importante rivolgersi al proprio medico per valutare la situazione anche attraverso un controllo ecografico o radiografico. Bisogna infatti scongiurare la presenza di una spina calcaneare, ossia una calcificazione che si forma nella zona retro-calcaneare del tallone in cui ha origine la fascia plantare.?Sar¨¤ il medico a prescrivere, se necessarie, ulteriori terapie farmacologiche e/o strumentali. Le pi¨´ comuni sono: antinfiammatori, onde d'urto tecarterapia, ultrasuoni. Per alleviare il dolore si pu¨° provare beneficio?utilizzando una bottiglietta di acqua ghiacciata da posizionare sotto il piede da far?scivolare sotto la pianta come un massaggio.?? importante se colpiti da questo infortunio, evitare di camminare a piedi scalzi e prestare particolare cura?alla scelta delle scarpe da corsa.?Calzature adeguate, in questo caso, sono?fondamentali, sia nella prevenzione che nella cura.?In fase di recupero assume un ruolo importante lo stretching,?attenzione per¨° allĄŻintensit¨¤ dello sforzo: evitare spinte o tiraggi eccessivi.?Un esercizio consigliato: sdraiati a terra su un tappetino, in posizione supina, far passare un asciugamano sotto la pianta del piede e con le due mani trazionare fino a percepire la tensione adeguata. Mi capita di vedere in media almeno un paziente a settimana con questa patologia ed ho osservato che l'incidenza ¨¨ maggiore fra chi ¨¨ rientrato alle corse dopo un periodo pi¨´ o meno lungo di stop (per esempio donne dopo la gravidanza o infortuni vari). Sappiate quindi che spesso la fretta di tornare alle competizioni o ai livelli ottimali in termini di prestazioni gioca brutti scherzi.
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