L'ernia del disco ¨¨ una patologia che affligge una buona percentuale di popolazione, sportiva e non. Molto spesso la fuoriuscita dell'ernia pu¨° essere il risultato di un incidente o di un errato movimento (per esempio, sollevare un peso senza piegare le ginocchia sottoponendo la schiena a uno stress eccessivo).?Con il passare degli anni e con l'usura, i dischi della colonna [...]
L'ernia del disco ¨¨ una patologia che affligge una buona percentuale di popolazione, sportiva e non. Molto spesso la fuoriuscita dell'ernia pu¨° essere il risultato di un incidente o di un errato movimento (per esempio, sollevare un peso senza piegare le ginocchia sottoponendo la schiena a uno stress eccessivo).?Con il passare degli anni e con l'usura, i dischi della colonna vertebrale perdono il loro liquido e cominciano a ridursi, ci¨° pu¨° causare la fuoriuscita di un liquido gelatinoso, l'ernia appunto.
Non ¨¨ detto che questo evento sia doloroso, infatti in alcuni casi non provoca alcun sintomo, ma in altri pu¨° essere davvero debilitante, per esempio pu¨° succedere che vi sia una compressione radicolare del nervo sciatico. In questo caso il dolore pu¨° essere localizzato sul gluteo e irradiato fino sotto il piede o pu¨° irradiarsi anteriormente fino al ginocchio provocando a volte anche spasmi, formicolio e parestesia (insensibilit¨¤).
Per un runner correre con l'ernia discale pu¨° essere controindicato, quindi ¨¨ sempre bene consultare un ortopedico o un fisiatra che pu¨° accertare attraverso una risonanza magnetica l'entit¨¤ del problema.
Ecco alcuni consigli da seguire come prevenzione e per continuare a muovervi evitando di procurare ulteriori danni:
- allungare i muscoli della schiena prima e dopo la corsa (sdraiati in posizione supina, portare le ginocchia al petto alternandole contando fino al 30). Mantenere sempre una buona elasticit¨¤ per evitare che si formino contratture, se i muscoli sono contratti possono causare una postura scorretta. E' bene lavorare affiancati da un fisioterapista per svolgere al meglio gli esercizi riabilitativi.
- Mantenere sempre una buona tonicit¨¤ per stabilizzare il tronco con esercizi tipo "a ponte": a terra in posizione supina flettere le ginocchia e sollevare il bacino contraendo glutei e muscoli lombari. Mantenere la posizione 15-20 secondi per 8-10 ripetizioni
- E' importante concentrarsi sul rafforzamento dei muscoli addominali: 8-10 ripetizioni in posizione supina, ginocchia flesse, portare le mani sulle ginocchia sollevando leggermente la testa dal pavimento. Mantenere la posizione alcuni secondi.
- Correre in piscina con acqua possibilmente all'altezza dei quadricipiti. Con questo esercizio si evita il brusco impatto con il terreno che si ripercuote su tutta la colonna.
- L'ernia ¨¨ una sorta di cuscinetto ammortizzante tra le vertebre.?Una volta espulsa l'ernia, la colonna perde?la sua normale caratteristica di attutire le ripercussioni provocate dagli appoggi. Quindi ¨¨ importante indossare scarpe particolarmente ammortizzate per evitare ulteriori complicanze alla colonna.
Da evitare:
- sollevare pesi o praticare esercizi in palestra alle macchine senza l'attenta supervisione di un trainer
- torsioni e flessioni del busto e tutti gli esercizi che richiedono torsioni (anche addominali)
- la corsa in discesa, step e gradini.?Limitare il pi¨´ possibile i chilometri su asfalto
- borse della spesa eccessivamente pesanti,?bilanciare sempre eventuali pesi con entrambi gli arti
- calzature?troppo basse (esempio mocassini, infradito...), le scarpe da running tipo A1 e A2 e?le scarpe chiodate
Osteopatia, massaggi leggeri e tecarterapia risultano essere un ottimo rimedio sia in fase acuta che cronica. Un'ernia non ¨¨ una patologia banale, ma non ¨¨ nemmeno una tragedia e soprattutto non dovete permetterle di togliervi?il piacere della corsa. Ho seguito numerosi runner che, superata la fase acuta, con un buon programma riabilitativo sono tornati a correre con soddisfazione anche la maratona.
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