RUNNING
Scarpadoro: da Coe ai...cani, una storia senza fine
Si corre domenica 18 marzo una delle grandi classiche del calendario: nata su misura dell'attuale presidente Iaaf, oggi si ¨¨ trasformata in un evento per tutti, amici a quattro zampe inclusi.
Da una Scarpa dĄŻOro, inventata quasi da un giorno alĄŻaltro nella primavera del 1980, ad unĄŻaltra Scarpadoro, nata dodici anni fa. Con due grandi pilastri: la citt¨¤ di Vigevano e la famiglia Merlo.
LA DINASTIA DEI MERLO - Dal capostipite Dante alla nipote Manuela , passando per il braccio armato di Gianni, lĄŻuomo che 38 anni fa ide¨° dal nulla una corsa su strada di 7 km fatta apposta per offrire un test al britannico Sebastian Coe, due volte campione olimpico sui 1500 ed attuale presidente della IAAF. Coe venne e poi vinse autorevolmente davanti all'azzurro Marco Marchei, che per una volta nella vita riusc¨Ź a battere in volata il compagno di club Alberto Cova.
LĄŻEPOCA DĄŻORO - Sembrava una kermesse fine a se stessa, invece fu lĄŻinizio di un appuntamento annuale con i pi¨´ grandi mezzofondisti mondiali: da Sebastian Coe a Steve Ovett, da Robert De Castella a Paul Tergat, solo per citarne alcuni. Poi tutti i grandi azzurri dellĄŻepoca, con i successi di Alberto Cova, Stefano Mei, Salvatore Antibo, Genny Di Napoli e Francesco Panetta: gare da lustrarsi gli occhi nella fantastica cornice del circuito del Castello Medioevale e della Piazza Ducale di Vigevano, una delle pi¨´ belle d'Italia. Poi il rituale pranzo a Cilavegna, a pochi chilometri, seduti a tavola con i campioni e gli allenatori di altri paesi e continenti: uova ed asparagi per saziare lo stomaco, coinvolgenti scambi di esperienze tecniche e metodologie di allenamento per placare la voglia di sapere. Irripetibile.(continua nella prossima scheda)
? RIPRODUZIONE RISERVATA