RUNNING
Ritmi inumani e sofferenza: cos¨¬ Zatopek fece la storia
E' stato capace di vincere tre ori olimpici a Helsinki: tra allenamenti spaccagambe e chilometraggi esagerati, cos¨¬ il ceco si preparava per incantare il mondo
Emil Zatopek, il fantastico fondista cecoslovacco, l¡¯unico capace di vincere in un sola olimpiade, nel 1952 ad Helsinki, tre medaglie d¡¯oro (5000, 10.000 e maratona) ¨¨ stato davvero un atleta rivoluzionario con le sue metodiche di allenamento. Un sistema di preparazione che molti addetti ai lavori, sia nella sua epoca, ma forse anche oggi, chiamerebbero inumano.
POCA VELOCITA¡¯ DI BASE Poco dotato come velocit¨¤ di base, con un modesto primato personale sui 1500 metri di 3¡¯52¡±8, quando nello stesso periodo il primato della distanza sul miglio metrico era di oltre dieci secondi pi¨´ rapido, Zatopek realizz¨° che la strada per primeggiare sulle distanze del mezzofondo prolungato non poteva che essere quella di miscelare quantit¨¤ e qualit¨¤. Da autentico autodidatta allest¨¬ un piano di allenamento con volumi di lavoro mai visti prima in atletica. Prima di tutto un chilometraggio di circa 250 chilometri per settimana, oltre 1000 chilometri al mese: una quantit¨¤ che non viene raggiunta al giorno d¡¯oggi neppure dai migliori maratoneti mondiali. In chiave italiana invece fu Gelindo Bordin nella seconda met¨¤ degli anni ottanta,cio¨¨ nel suo quinquennio dorato, a raggiungere ed anche in qualche caso a superare i chilometraggi settimanali di Zatopek.(Continua nella prossima scheda)
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