RUNNING
Maratona di New York, le esperienze di Leone e Cenci
Il vincitore dell'edizione 1996 e il podista perugino, capace di sfidare anche la sua malattia nella Grande Mela, raccontano le loro sensazioni alla vigilia della gara newyorkese
New York ¨¨ una grande mela dai mille sapori. In tanti la assaggiano correndo, ognuno con il suo morso speciale. Che poi ti porti a casa e ti resta nel cuore. Se sei arrivato primo o ultimo, se hai corso a quattro o a sette minuti al chilometro, se sei entrato in crisi al Queensboro Bridge o se ti sei sentito un gigante al Central Park, comunque ¨¨ qualcosa che non ti scordi mai.
E' questo che hanno in comune quelli che possono dire "io l'ho fatta". Ne abbiamo incontrati due nei giorni scorsi. Da una parte Giacomo Leone, che la maratona di New York l'ha addirittura vinta nel 1996. Dall'altra Leonardo Cenci, il podista perugino che ha sfidato un avversario speciale, correndo: il tumore. Una sfida raccontata in un libro, "Vivi, ama, corri. Avanti tutta!", scritto per le edizioni Salani con Rosangela Percoco. Ma forse ¨¨ sbagliato porre la questione cos¨¬, Giacomo e Leonardo stanno infatti dalla stessa parte, insieme con i tanti maratoneti di domenica, veterani e debuttanti, insieme dentro la stessa, affascinante storia.(Nella prossima scheda, l'intervista a Giacomo Leone)
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