Catherine Bertone,?valdostana, 44 anni, dottoressa e maratoneta, continua il suo percorso?in vista di una possibile candidatura come terza italiana all'Olimpiade di Rio sui 42k. Il suo ¨¨ un lavoro su distanze che sente meno sue, come la mezza o i 10 chilometri. Una decina di giorni fa alla 21k a Lugano, Catherine?¨¨ arrivata quarta, a pochi secondi dal podio, siglando [...]
Catherine Bertone,?valdostana, 44 anni, dottoressa e maratoneta, continua il suo percorso?in vista di una possibile candidatura come terza italiana all'Olimpiade di Rio sui 42k. Il suo ¨¨ un lavoro su distanze che sente meno sue, come la mezza o i 10 chilometri. Una decina di giorni fa alla 21k a Lugano, Catherine?¨¨ arrivata quarta, a pochi secondi dal podio, siglando il proprio personale:?1h 13¡¯ 36". Ora per lei l'obiettivo ¨¨ cercare di fare il massimo ai Campionati Europei di Amsterdam, appuntamento?diventato decisivo.
"Ho un accordo con il CT Magnani , ad Amsterdam devo fare una prova d'efficienza sui miei tempi, in linea con Lugano, so che alcuni hanno scritto che devo entrare nelle prime otto, ma a me non ¨¨ mai stato detto chiaramente", spiega la Bertone, "io sono una sorta di diesel, vado bene sulle lunghe distanze, il mio tempo sui 42 km ¨¨ il doppio di quello sulla mezza con l'aggiunta di qualche secondo. In Europa sui 21 chilometri ho il 45esimo tempo, in maratona l'11esimo, facile quindi capire che per me non?sar¨¤ facile raggiungere il piazzamento, poi dipende molto da chi ti trovo in gara".
Quali sono le tue sensazioni quindi, in vista dell'appuntamento in Olanda?
?"Sono molto determinata, ma serena, cerco di relativizzare la cosa, se riesco nella mia impresa sono contenta, ci terrei anche come coronamento di un sogno, sarebbe una bella soddisfazione, altrimenti pazienza, dire che non ci dormo la notte non sarebbe la verit¨¤. Dopo Rotterdam?ho lavorato sulla velocit¨¤, ho cercato di recuperare in fretta, i 21 km sono stati uno stimolo nuovo, che ho pensato di sfruttare al meglio. Riguardo a?Lugano sono?proprio contenta, mi sono divertita, ¨¨ stato un bel confronto con le altre ragazze, l'ho trovato stimolante, in maratona come risultati sono pi¨´ costante, sulla mezza ogni tanto ci azzecco, altre volte no".
Come ti stai allenando ora?
"Faccio un lavoro doppio, sia sulla mezza sia in vista dei?42 km. In realt¨¤ faccio?pi¨´ fatica con i lavori sulla velocit¨¤, digerisco?meglio un allenamento variato si 35 km che non un lavoro di 15 km con ripetute. Io comunque ci provo, faccio del mio meglio, poi ¨¨ tutto molto relativo, io una volta?pensavo che bastasse andare forte per avere un posto?alle Olimpiadi, invece ¨¨ tutto pi¨´ formale, in ogni caso non esiste un tempo minimo che non ho raggiunto".
??stato comunque un bel periodo questo?
"Ho sentito molto il tifo e l'affetto di quelli che mi sostengono e mi stanno vicino, mi farebbe piacere raggiungere Rio anche per queste persone, ma penso che quello che ¨¨ successo sia un bene in generale per il movimento della corsa. Sicuramente grazie al risalto mediatico della mia vicenda si ¨¨ parlato pi¨´ di corsa, anche nella mia Regione, meno?di trail e pi¨´ di maratona. Un po' di sana pubblicit¨¤ a questo sport l'ho fatta, se non andassi in Brasile sarebbe una grossa delusione per tutti, l'Olimpiade ¨¨ un sogno quattro anni fa avevo appena avuto una delle mie figlie, ma questa potrebbe essere la volta buona".
Riguardo al movimento della corsa in Italia, cresce, ma i giovani talenti non sono cos¨¬ numerosi. Cosa ne pensi?
"Sono convinta che in futuro sar¨¤ pi¨´ facile trovare nuovi talenti, aumenta costantemente il numero delle persone che corrono, qualche talento verr¨¤ fuori di sicuro. L'obiettivo di tanti nuovi?runner ¨¨ stare bene, per questo si avvicinano alla corsa, questo pu¨° portare poi a realizzare dei risultati. Forse per avere pi¨´ talenti ci vorrebbe pi¨´ lavoro nelle scuole, ma a mio parere la mentalit¨¤ dei giovani adesso ¨¨ quella di non far fatica, nemmeno nello sport".?
In tutto questo, tu continui la tua vita normale. Come fai a dividerti tra il lavoro, gli allenamenti e la famiglia?
"Sapere cos¨¬ a ridosso eventualmente di dover partire non ¨¨ facile da gestire, anche per il lavoro. I miei colleghi sono molto disponibili, un giorno mi pare di poter andare, altre volte no, non posso?prendere aspettativa in vista di un traguardo che forse non posso?raggiungere. C'¨¨ stato un grosso?lavoro anche da parte del?mio allenatore che deve ottimizzare il carico in vista delle?mezze e della 42k. Il 18 giugno prover¨° a fare una gara di 10 chilometri in Francia, per mettermi di nuovo alla prova per quanto riguarda la velocit¨¤, una distanza insolita per me, vedremo i risultati".
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