L'ultra runner ligure ¨¨ partito venerd¨¬ 20 settembre e per il momento ha percorso circa 800 km, avvicinandosi cos¨¬ alla met¨¤ del percorso previsto: l'avventura pu¨° essere seguita in diretta grazie al GPS dell'atleta
Partito da un piccolo villaggio nella Mongolia del sud-est alle ore 6,15 ora locale (appena oltre mezzanotte in Italia) di venerd¨¬ 20 Settembre, l¡¯ultra runner Michele Graglia prova ad attraversare il deserto del Gobi di corsa, impresa mai riuscita a nessuno. Sulla carta un paio di migliaia di chilometri, una misura di per se gi¨¤ enorme, ma resa ancora pi¨´ infinita da un calpestio infido e dal costante vento contrario. Mentre l¡¯Atacama, il deserto Cileno di 925km attraversato nell¡¯autunno 2018 dal ultra runner ligure ¨¨ considerato il deserto pi¨´ arido del mondo, il Gobi ¨¨ valutato quello pi¨´ ventoso.
Dopo i primi 11 giorni, di sovrumana e piatta desolazione, dove solo i cammelli e qualche capra possono sopravvivere, su piste sterrate che s¡¯intrecciano tra di loro senza una minima segnalazione, e quindi con la facile possibilit¨¤ di perdersi o quantomeno di allungare il percorso ottimale, Michele ha gi¨¤ coperto circa 800km, ma con non poche difficolt¨¤. Mentre le gambe sembrano rispondere abbastanza bene, almeno proporzionalmente allo sforzo che sta facendo, ¨¨ stato lo stomaco a creare dei problemi, specie il settimo giorno, che biblicamente sarebbe quello del riposo. Infatti se nei primi sei si ¨¨ tenuta un¡¯ottima media di 82km al d¨¬, nel giorno di gran crisi si ¨¨ corsa ¡°appena¡± una maratona. Il giorno dopo, ancora debilitato e quindi molto logicamente senza voler forzare, ne ha gi¨¤ corsi 55km e poi ha ripreso un ritmo di 60-65km al d¨¬. La giornata tipo di Michele inizia con la sveglia alle 5, quanto ¨¨ ancora tutto buoi, mini colazione e alle 5,15 in marcia, con pila frontale in testa, per una prima tappa di una trentina di chilometri. Poi c¡¯¨¨ colazione, un piccolo check up medico, un massaggio e il riposino. Quindi seconda tappa che di solito ¨¨ anche la pi¨´ calda, di nuovo una trentina di chilometri che portano al secondo stop dove la cuoca della logistica locale fa trovare a Michele, e al team tecnico al suo seguito, un pranzo completo e leggero. Altro trattamento fisioterapico con sistema a percussione Theragun, altro riposino in tenda per ripararsi da sole e vento, e via per l¡¯ultima frazione, pi¨´ corta, che porta il runner ad immergersi nei colori caldi della sera. Cena con pasta in brodo caldo, uova e verdure, piedi a bagno in una bacinella d¡¯acqua fredda e sale, e notte in una tenda.
In attesa di avere aggiornamenti sull¡¯avventura di Michele che ora ¨¨ nella provincia di South Gobi, si pu¨° seguire la sua traccia tramite il sistema di rilevamento di posizione GPS, facilmente seguibile sul LIVE TRACKER (gps spot):?https://eur-share.inreach.garmin.com/BCFP5.?
Dino Bonelli
? RIPRODUZIONE RISERVATA