L¡¯abbassamento delle prestazioni sportive con l¡¯aumento dell¡¯et¨¤ ¨¨ un problema di?qualsiasi atleta, indipendentemente dalla preparazione fisica o dall¡¯allenamento seguito nel corso degli anni.?Le cause di questo processo, tuttavia, non sono ancora chiare. Se siano i muscoli che tendono ad indebolirsi, o il cuore a pompare meno sangue anche se costantemente allenati, [...]
L¡¯abbassamento delle prestazioni sportive con l¡¯aumento dell¡¯et¨¤ ¨¨ un problema di?qualsiasi atleta, indipendentemente dalla preparazione fisica o dall¡¯allenamento seguito nel corso degli anni.?Le cause di questo processo, tuttavia, non sono ancora chiare. Se siano i muscoli che tendono ad indebolirsi, o il cuore a pompare meno sangue anche se costantemente allenati, o altro ancora non si sa. Ci¨° di cui si ¨¨ certi ¨¨ che un progressivo innalzamento dei tempi necessari a completare il proprio percorso ¨¨ fisiologico.
Non esiste un modo per ovviare questo problema, ma ora esiste perlomeno la possibilit¨¤ di sapere che cosa aspettarsi dal proprio corpo con il passare del tempo. Il professor Ray Fair difatti, docente presso il dipartimento di Economia dell¡¯Universit¨¤ di Yale, ha deciso di elaborare un modello previsionale quando si ¨¨ accorto che le sue prestazioni sportive avevano iniziato un rapido declino. Immettendo nel modello il miglior risultato ottenuto in un evento e l¡¯et¨¤ al quale si ¨¨ ottenuto, la tabella ¨¨ in grado di mostrare quali sarebbero potuti essere i tempi nel pieno delle proprie forze e quali saranno, statisticamente, in futuro.
¡°Ad alcuni il sito ha cambiato la vita¡±, spiega il professor Fair. ¡°sanno che rallenteranno con il passare del tempo, ma fin quando rallentano rispettando le statistiche del modello, non se ne preoccupano¡±.?La frustrazione derivante dal fare i conti con l¡¯et¨¤ del proprio corpo ¨¨ un problema sentito soprattutto dagli atleti professionisti, abituati a stabilire record in giovent¨´ e incapaci, anche in tarda et¨¤, di ¡°appendere le scarpe al chiodo¡± o arrendersi dopo un brutto infortunio.
Per gli amatori invece dovrebbe essere pi¨´ semplice rassegnarsi al decadimento corporeo e al calo prestazionale, anche se la rinuncia totale per problemi fisici ¨¨ sempre uno scoglio difficile da affrontare.?D¡¯altronde, come recentemente dichiarato al New York Times da Mary Decker, vincitrice di due ori mondiali ad Helsinki nel lontano 1983, ¡°non c¡¯¨¨ nulla che possa replicare la sensazione che si prova correndo¡±, come darle torto.
di?Davide Marco Corvino
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