Un altro passo nella storia per Meb Keflezighi: a maggio compir¨¤ 41 anni e in agosto a Rio correr¨¤ la maratona. La quarta olimpica di una carriera straordinaria che si avvicina all'ultimo chilometro. Lo stesso Meb ha detto che il campionato Usa 2013 di mezza maratona avrebbe dovuto essere il suo canto del cigno ("La maratona ¨¨ un evento prestigioso ma un brutale, quando si invecchia [...]
Un altro passo nella storia per Meb Keflezighi: a maggio compir¨¤ 41 anni e in agosto a Rio correr¨¤ la maratona. La quarta olimpica di una carriera straordinaria che si avvicina all'ultimo chilometro. Lo stesso Meb ha detto che il campionato Usa 2013 di mezza maratona avrebbe dovuto essere il suo canto del cigno ("La maratona ¨¨ un evento prestigioso ma un brutale, quando si invecchia gestire il fisico ¨¨ davvero difficile e la mia famiglia gi¨¤ da tempo guarda avanti, alla mia pensione"). Ma poi ha preso di petto la situazione, preparato i trials ancora una volta con convinzione e precisione chiudendo al secondo posto la maratona di Los Angeles e conquistandosi una maglia per Rio
Argento ad Atene dietro Stefano Baldini, vincitore a sorpresa della maratona di New York 2009 e poi eccezionale di quella di Boston 2014 - l'anno successivo alla strage - Keflezighi continua a spingere. Il trionfo in Massacchussets ¨¨ stato il coronamento della sua carriera (primo americano al traguardo dopo 31 anni) ma non vuol smettere prima della maratona numero 26 "Un numero perfetto, come le miglia della maratona". Anche per questo proprio ai trials per la prima volta ¨¨ stato visto nervoso: in gara ha accusato Galen Rupp di sfruttare il suo lavoro, di stargli attaccato alle ginocchia. Ma dopo la gara era soltanto felice e in lacrime, e in conferenza stampa ha reso onore proprio a Rupp, che lo aveva battuto: "Una volta non avevo neppure le scarpe (nel 2009 Nike aveva deciso di non rinnovergli il contratto, ndr) ora sono pieno di sponsor e aziende che mi aiutano a essere competitivo. Anche per questo voglio solo vedere il lato positivo nelle persone. E se qualcuno mi batte mi congratulo con lui."
Con Meb a Rio ci sar¨¤ uno spicchio di Italia, per due motivi. Il primo ¨¨ storico: prima di approdare con la famiglia negli Usa, ad appena 12 anni, per poco pi¨´ di un anno ha vissuto a Monza, dove era arrivato lasciando Asmara (Eritrea); il secondo ¨¨ commerciale, tra i marchi con cui collabora e che hanno cura del suo corpo c'¨¨ Human Tecar - azienda che ha rivoluzionato il mondo di prevenzione e cura degli infortuni. Da noi aveva imparato un po' di italiano ma aveva cominciato a studiare anche l'inglese alzandosi all'alba, abitudine che non ha perso dopo aver varcato l'oceano: metodo, programmazione e fede lo hanno sempre contraddistinto e la sua storia incarna alla perfezione il sogno americano: da ex profugo a campione, da ex atleta (nel 2008 vittima di un grave infortunio sembrava destinato al ritiro o comunque a ridimensionare la sua carriera) a simbolo americano della maratona pronto al canto del cigno, all'Olimpiade. Come in un film
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