RUNNING
Firenze, le citt¨¤ delle maratone azzurre e il futuro di Faniel
Il podio delle maratone italiane ¨¨ cristallizzato, lo conferma quella corsa a Firenze domenica scorsa (con 8 gradi di temperatura): con 8.260 arrivati si ¨¨ confermata come la seconda per numero di partecipanti a met¨¤ strada fra i 13.881 nella maratona di Roma e gli oltre 6000 della maratona di Venezia. Dietro risale - a distanza - la 42.195 di Milano, con il suo percorso velocissimo e la forza dei numeri delle staffette.
CAMBIO DI PERCORSO. Per l'occasione ¨¨ stato varato un nuovo percorso con partenza ed arrivo in piazza del Duomo per rendere ancora pi¨´ spettacolare e valorizzare le bellezze artistiche e storiche di una citt¨¤ meta ogni anno di un numero sterminato di turisti. Percorso pi¨´ spettacolare, ma non certamente pi¨´ veloce perch¨¨ i vari chilometri finali corsi nel centro di Firenze con molti sanpietrini ed i vari cambi di direzione hanno sottoposto tutti gli atleti, campioni o amatori che fossero, ad un notevole stress muscolare costringendo la quasi totalit¨¤ a rallentare il ritmo di corsa per arrivare comunque al traguardo. D'altronde quando una gara diventa una classica, il percorso deve adeguarsi alla realt¨¤ cittadina. L'esempio pi¨´ eclatante ¨¨ la maratona di New York certamente una delle pi¨´ impegnative del panorama mondiale per le varie difficolt¨¤ del percorso che iniziano subito alla partenza con il ponte di Verrazzano e finiscono con i crudeli saliscendi del Central Park.
AZZURRI PROTAGONISTI. Fra chi ha meno pagato le difficolt¨¤ della parte finale di gara da segnalare proprio una coppia di atleti azzurri che sono stati entrambi i pi¨´ veloci nel tortuoso tratto conclusivo di 2 km e 195 metri. In primis la veterana italo- marocchina Fatna Maraoui classe 1997 che alla sua sesta maratona di carriera, concludendo al secondo posto in piena spinta con 2h30'52" dietro la keniota Jepkorir 1¡ã con 2h28'46", ha mancato il personale per soli due secondi ma comunque si ¨¨ inserita al terzo posto delle graduatorie nazionali del 2016 della specialit¨¤ in una classifica davvero tutta composta da ever green dietro Valeria Straneo 40 anni (2h29¡¯44¡±), Catherine Bertone 44 anni (2h30¡¯19¡±), ma davanti ad Emma Quaglia 36 anni (2h30¡¯57¡±).
La grande sorpresa ¨¨ per¨° arrivata dal terzo posto conquistato dall'esordiente Eyob Faniel Gebrehiwet, un ragazzo eritreo di nascita diventato cittadino italiano da pochi mesi, che con un finale travolgente ¨¨ andato a conquistare il terzo posto con 2h15'39" dietro l'etiope Yadete 1¡ã con 2h11'57" ed il keniota Sigei 2h14'15". Eyob che per fortuna di anni ne ha solo 24 compiuti sabato scorso sembra possedere il talento per diventare un buon protagonista in maglia azzurra nel prossimo decennio. Per la cronaca ¨¨ allenato da Giancarlo Chittolini con il supporto di Ruggero Pertile. Con il suo risultato Gebrehiwet, come la Maraoui, si ¨¨ inserito al terzo posto delle graduatorie italiane dell'anno, proprio dietro il suo assistant coach Ruggero Pertile (2h12'17") ed il valdostano Ren¨¨ Cuneaz (2h15'32").
LEADERSHIP DEI CLUB CIVILI.?Ultima nota statistica, a parte la Maraoui che gareggia da anni per il Centro Sportivo dell'Esercito, ¨¨ constatare che tutti i migliori maratoneti italiani uomini e donne del 2016 singolarmente gareggino per club civili. Una rarit¨¤ per l'atletica italiana militarizzata quasi al 90% a sottolineare una volta di pi¨´ che non ¨¨ lo stipendio sicuro a fine mese a determinare il salto di qualit¨¤, ma la voglia di faticare giorno dopo giorno.
Giorgio Rondelli
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