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Atletica, Mondiali mezza: Kamworor fa il bis, Farah terzo, Inglese ok
Il 23enne keniano, a Cardiff, si conferma il numero uno nonostante una caduta alla partenza: alle sue spalle il connazionale Karoki. Mo, grazie a una gran volata, ¨¨ terzo a 50". In casa Italia brilla la pugliese, sedicesima e miglior europea.
Nella dinastia dei grandi mezzofondisti keniani, entra a pieno diritto un nome nuovo: ¨¨ quello del 23enne Geoffrey Kamworor. Il ragazzo, nonostante una caduta al via, domina i Mondiali di mezza maratona di Cardiff, bissa il titolo conquistato due anni fa a Copenaghen e aggiunge la nuova perla a una collezione che gi¨¤ comprende due titoli iridati di cross (quello junior di Punta Umbria 2011 e quello assoluto di Guiyang 2015), oltre all'argento mondiale sui 10.000 di Pechino 2015. Nella corsa prolungata, almeno appunto fino ai 21,097 km della specialit¨¤, in questo momento ¨¨ una spanna sopra tutti. I tanti connazionali di vaglia e Mo Farah compresi. Oltre a lui, solo il grande Paul Tergat e l'eritreo Zersenay Tadese, in 25 edizioni della manifestazione, si sono imposti pi¨´ di una volta.
LA GARA
Lo avevano detto e lo hanno fatto: i keniani, per rendere la vita difficile a Farah, alla vigilia avevano promesso una gara d'attacco su ritmi elevati. Poco importa se Kamworor, capitano non dichiarato, dopo lo sparo, strattonato, finisce lungo e disteso, sbucciandosi il ginocchio destro. Il rientro sulla testa ¨¨ rapidissimo. Al 5¡ã km si transita in 14'10", al 10¡ã - con Bedan Karoki (sul pettorale porta scritto Muchiri, suo secondo cognome) a dettare il passo - in 27'59". E Mo, col suo compasso larghissimo, settimo, accusa gi¨¤ 5" di ritardo. I successivi 5 km sono esagerati, coperti addirittura in 13'41". E' gi¨¤ un testa a testa, tra Kamworor e Karoki, uno che nella mezza ¨¨ imbattuto e che agli ultimi Mondiali tra i prati ¨¨ stato secondo proprio alle spalle del compagno di fuga. Farah, attesissimo sulle strade (quasi) di casa, lotta, ma ¨¨ a oltre 20". E dire che il suo 42'03" al 15¡ã vale il primato europeo... Il finale, su un percorso paesaggisticamente spettacolare, ¨¨ splendido, reso ancor pi¨´ difficile da un nubifragio improvviso. Kamworor detta la legge del pi¨´ forte: non ce n'¨¨ proprio per nessuno. Vince da dominatore in 59'09", solo un secondo pi¨´ lento di due anni fa. E dietro Karoki, secondo con onore (con 59'35" scende per la quarta volta nella carriera sotto l'ora), a dar prestigioso al podio, ecco un generosa Farah. La sua volata ¨¨ come al solito imperiosa e a farne le spese ¨¨ soprattutto l'etiope Tola, accreditato del suo stesso 59'59". Se Karoki, a fine aprile, ¨¨ atteso a Londra al debutto in maratona, le strade di Kamworor e Farah, presumibilmente, si incroceranno di nuovo in pista. La sfida sui 10.000 all'Olimpiade di Rio promette sin d'ora scintille. Il Kenya, intanto, fa suo l'ennesimo successo di squadra.
TRIPLETTA KENIANA
Parziale sorpresa nella gara femminile: il Kenya, come a Copenaghen 2014, fa tripletta, ma a imporsi ¨¨ Peres Jechirchir, non la pi¨´ accreditata del quintetto in gara in Galles. La 22enne di base a Iten, atleta della scuderia del trentino Gianni Demadonna, ¨¨ sempre nel gruppo di testa, ma raramente prende l'iniziativa. La scrematura ¨¨ progressiva: al 10¡ã km (32'34") guida il pokerissimo keniano insieme a due etiopi, Netsanet Gudeta e Genet Yalew; al 15¡ã (48'20") le keniane sono rimaste in quattro (Paskalia Kipkoech s'¨¨ staccata), poi si perdono per strada Gladys Chesir, Mary Wacera, forse la favorita e la coppia etiope. Al 20¡ã (1h04'13"), insieme alla Jechirchir, c'¨¨ solo Cynthia Limo, il 12 febbraio vincitrice della prestigiosa mezza di Ras Al Khaimah dove Peres ha portato il personale a 1h06'39". L'attacco decisivo ¨¨ sferrato a circa 300 metri dall'arrivo: la Limo pu¨° poco e la Jechirchir si impone con margine in 1h07'31", precedendo di 3" la Limo. Dietro keniane ed etiopi, al nono posto sorprende la peruviana Glydis Tejeda con 1h10'14", primato sudamericano.
BRAVA INGLESE
L'Italia? L'Italia piazza Stefano La Rosa, il solo rappresentante maschile al 25¡ã posto (1h04'05") e brilla con Veronica Inglese, sedicesima e miglior europea in 1h10'59", a 2" dal personale e sei piazze pi¨´ su di due anni fa in Danimarca. La 25enne barlettana ¨¨ protagonista di una gara molto regolare e di buon livello: ¨¨ diciassettesima al 5¡ã km (16'37"), diciottesima al 10¡ã (33'25"/16'48"), diciassettesima al 15¡ã (50'10"/16'45") e sedicesima al 20¡ã (1h07'17"/17'07"). La portacolori dell'Esercito, gi¨¤ bronzo junior sui 5000 a Novi Sad 2009, dopo anni difficili, sta confermando il suo talento e tornando in una dimensione anche internazionale appropriata. Pi¨´ lontane le altre azzurre: Rosalba Console, al rientro in Nazionale dopo la seconda maternit¨¤, ¨¨ trentanovesima in 1h13'45", Anna Incerti quarantesima in 1h14'00", Laila Soufyane quarantottesima in 1h15'05", mentre Silvia La Barbera si era ritirata prima del 15¡ã km. L'Italia, nella classifica a squadre dominata dal Kenya, non va oltre il settimo posto (a Copenaghen fu quarta).
di Andrea Buongiovanni @abuongi
Uomini: 1. Kamworor (Ken) 59'10"; 2. Karoki (Ken) 59'35"; 3. Farah (Gb) 59'59"; 4. Ayele (Eti) 59'59"; 5. T. Tola (Eti) 1h00'06"; 6. Cheprot (Ken) 1h00'12"; 7. Osman (Eri) 1h00'58"; 8. Wasihun (Eti) 1h01'11"; 9. E. Kiptoo (Ken) 1h01'21"; 10. Mokoka (Saf) 1h01'27"; 14. Pollock (Irl) 1h02'46"; 25. La Rosa 1h04'05". Squadre: 1. Kenya; 2. Etiopia; 3. Eritrea.
Donne: 1. P- Jechirchir (Ken) 1h07'31"; 2. C. Limo (Ken) 1h07'34"; 3. Wacera (Ken) 1h07'54"; 4. Gudeta (Eti) 1h08'01"; 5. Yalew (Eti) 1h08'15"; 6. G. Chesir (Ken) 1h08'46"; 7. P. Kipkoech (Ken) 1h09'44"; 8. Demsew (Eti) 1h10'13"; 9. Tejeda (Per) 1h10'14"; 10. Ando (Giap) 1h10'34"; 16. Inglese 1h10'59"; 38. Console 1h13'45"; 39. Incerti 1h14'00"; 48. Soufyane 1h15'05"; S. La Barbera rit. Squadre: 1. Kenya; 2. Etiopia; 3. Giappone; 7. Italia.
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