A Scicli la corsa ¨¨ una messa civile che si tiene da 27 anni fra le strade della citt¨¤ come quelle religiose che si celebrano e si celebravano fra le 40 chiese della citt¨¤ barocca. Un miracolo che si ¨¨ rinnovato anche sabato notte grazie agli sforzi di Giovanni Voi e che d¨¤ sempre i suoi frutti con una eccezionale partecipazione di pubblico e gare di grande tensione agonistica. [...]
A Scicli la corsa ¨¨ una messa civile che si tiene da 27 anni fra le strade della citt¨¤ come quelle religiose che si celebrano e si celebravano fra le 40 chiese della citt¨¤ barocca.
Un miracolo che si ¨¨ rinnovato anche sabato notte grazie agli sforzi di Giovanni Voi e che d¨¤ sempre i suoi frutti con una eccezionale partecipazione di pubblico e gare di grande tensione agonistica. Stavolta le assenze dell'ultima ora dei favoriti Tola e Mutai avevano lasciato qualche vuoto preoccupante, ma dal cappello a cilindro del Memorial Peppe Greco ¨¨ spuntato a sorpresa il nome del keniano Koech Joash Kipruto che ha messo d'accordo tutti guidando la corsa dal secondo dei giri previsti sul piede dei 3 minuti a chilometro. A Kipruto ¨¨ bastato un passaggio a 2'55" a met¨¤ gara per staccare gli ultimi africani rimastigli attaccati e involarsi sul traguardo in 29'58" inserendo il proprio nome dopo quelli illustri di Haile Gebrselassie, Paul Tergat, Stefano Baldini e Martin Lel.
STORIA? Curiosa la storia di questo keniano di 32 anni che era stato scoperto tre anni fa in patria dal manager Paolo Traversi che non era del tutto convinto di fare un favore all'amico degli amici che l'avevano consigliato. Invece nel camp di Siena Kipruto ¨¨ cresciuto bene, si ¨¨ fatto notare e dopo aver fallito per poco il titolo italiano dei 10.000 a Foligno si ¨¨ aggiudicato la mezza maratona di domenica scorsa a Udine in 1h02'. Quando a Scicli sono venuti a mancare alcuni nomi il management che fa capo a Enrico Dionisi l'ha dirottato in extremis gioved¨¬ scorso verso la Sicilia nonostante qualche linea di febbre che metteva a rischio la sua prestazione. Invece, mentre affondavano altri protagonisti annunciati come gli specialisti della corsa in montagna Muhitira e Ayeko, proprio Kipruto ha preceduto sul traguardo il connazionale Ezekiel Kirotich Meli e l'ugandese Rober Chemonges. Poi, alle spalle dell'altro keniano Kosgei Kanda, ecco l'apoteosi al quinto posto di uno scatenato Giuseppe Gerratana, promessa mancata proveniente dalla vicina Modica che dopo qualche esperienza sbagliata sta cercando di riguadagnare il tempo perduto. Il suo quinto posto dimostra che ¨¨ sulla buona strada come in buona condizione ¨¨ apparso l'altro campioncino locale Vincenzo Agnello finito settimo dopo l'altro keniano Kiplagat Tum.
TRADIZIONE Oggi ¨¨ sempre pi¨´ difficile organizzare manifestazione podistiche anche a causa della totale assenza di contributi locali che in Sicilia sostenevano le attivit¨¤ sportive fino a una decina di anni fa. La tenacia con cui gli ultimi appassionati rimasti, grazie alla questua operata fra gli sponsor locali, portano avanti la tradizione va guardata con rispetto ma si corre il rischio che questo patrimonio podistico nei prossimi anni si esaurisca per mancanza di fondi. Forse sarebbe il caso che anche la federazione intervenisse per salvaguardare le corse pi¨´ antiche che rischiano di morire. C'¨¨ di fatto che sabato, oltre agli appassionati locali, anche i turisti di tutti il mondo arrivati a Scicli sulle tracce di Montalbano hanno scoperto la bellezza della corsa.
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