L'analisi
Sifan Hassan ancora bocciata in tattica di gara nei 10.000 e 1500m. Si rifar¨¤ nei 5000?
Uno dei proverbi latini pi¨´ famosi recita errare humanum est, perseverare autem diabolicum, che tradotto in italiano significa che sbagliare ¨¨ nella natura umana, succede, mentre perseverare negli errori diventa qualcosa di diabolico. L'antico proverbio latino calza perfettamente con le scelte tattiche dell'olandese Sifan Hassan, arrivata ai mondiali di Budapest con l'obiettivo di provare a vincere le medaglie d'oro dei 1500, 5000 e 10.000 metri. Ci era quasi riuscita ai giochi olimpici di Tokyo 2021 quando si era imposta sulle due distanze pi¨´ lunghe, conquistando invece la medaglia di bronzo sui 5000. In attesa di vedere come andr¨¤ la finale dei 5000 si pu¨° per¨° gi¨¤ dire che il suo avvio in questo mondiale ¨¨ stato decisamente negativo. Prima con la caduta a un passo dal traguardo sui 10.000, poi con il terzo posto nella finale dei 1500 metri di marted¨¬ sera. Frutto di una condizione fisica non al top della forma? Tutt'altro. Anzi la mezzofondista dei Paesi Bassi ¨¨ sembrata a tutti gli addetti ai lavori quanto mai tonica ed elastica nelle due gare fin qui disputate. Ma dove si ¨¨ letteralmente tirata la zappa sui piedi ¨¨ stato sul piano tattico, commettendo errori da dilettante.
10.000 metri
¡ª ?Nella gara dei 10.000 infatti ¨¨ rimasta sin troppo coperta iniziando l'ultimo giro in quinta posizione per poi essere costretta a fare uno sforzo eccessivo per superare tutte insieme, in un colpo solo, ben quattro avversarie. Salvo poi arrivare sulla retta d'arrivo in debito d'ossigeno finendo addirittura per le terre nel tentativo di bloccare la rimonta dell'etiope Gudaf Tsegay, senza neanche completare la gara.
1500 metri
¡ª ?Molto peggio il suo comportamento nella finale dei 1500 metri. Mentre la favoritissima keniota Faith Kipyegon ha preso subito la testa del gruppo, passando in 65.14 (400), 2.11.78 (800) e 2.43.42 (1000), Hassan ¨¨ invece rimasta in coda in penultima posizione passando in 66.20 (400), 2.12.66 (800), 2.44.23 ai 1000 metri, ancora in decima posizione con 81 centesimi di distacco. Ai 1200 Kipyegon transita davanti a tutte in 3.12.41, Hassan, che nel frattempo ¨¨ risalita in quinta posizione, in 3.13.14, ¨¨ distaccata ancora di 73 centesimi. Disavanzo che scende a soli 39 centesimi ai 1300 metri grazie a un 100 metri volato in 13.39 da Hassan risalita intanto in seconda posizione. I sogni di gloria per¨° si spengono l¨¬: ai 1400 metri il vantaggio di Kipyegon risale a 70 centesimi. Sul traguardo superato dalla keniota in 3.54.87 diventa di 1 secondo e 13 centesimi, il pi¨´ alto dall'inizio della gara. Nel frattempo per¨° Hassan ha perso anche la medaglia d'argento, che va all'etiope Diribe Welteji con 3.55.69. Ultimi 500 di Kipyegon in 1.11.45, ultimi 500 di Hassan in 1.11.77, avendo 81 centesimi di distacco ai 1000 metri e calando negli ultimi 200 metri per il grande sforzo prodotto per tornare sotto alla primatista mondiale dei 1500 e 5000 metri. Un atto di presunzione, il suo, quello di non mettersi subito fianco a fianco con Kipyegon. Oppure di eccessiva fiducia nelle sue abitudinarie tattiche di gara, certo vincenti negli anni scorsi. Solo che le avversarie non erano grandi atlete provenienti dal mezzofondo veloce come Faith Kipyegon e Gudaf Tsegay. Per vedere se Hassan ha imparato la lezione tutti davanti ai teleschermi alle ore 20.50 di sabato 26 agosto, quando ¨¨ in programma la finale dei 5000 metri femminili.
? RIPRODUZIONE RISERVATA