L'evoluzione delle calzature sta alterando i tempi di corsa con una velocit¨¤ simile a quanto accaduto anni fa con i "costumoni" nel nuoto: una svolta che rischia di diventare presto un tema da affrontare
L¡¯anno che sta finendo si porta dietro una pesante riflessione con cui dovr¨¤ confrontarsi in futuro il mondo della corsa. E¡¯ giusto che ci sia una fascia di atleti, sempre pi¨´ numerosi, che, grazie a scarpe particolari non accessibili a tutti (non solo per il costo), scatta dalla linea di partenza in vantaggio sugli altri? Non ¨¨ questo il principio etico per cui si combatte il doping: fare in modo che gli atleti gareggino tutti nelle stesse condizioni? D¡¯altra parte la corsa ¨C e in particolare la maratona ¨C ¨¨ la stessa disciplina in cui in passato era stato introdotto (e poi accantonato) il concetto di doping tecnologico, inserendo la norma (condivisibile solo per ragioni di sicurezza) che impediva ai partecipanti alle gare di ascoltare la musica con gli auricolari. Ovviamente la parola doping va ristretta agli aiuti farmacologici, ma ¨¨ ovvio che dal record (non omologato) di Kipchoge in poi chi utilizza le nuove scarpe Nike (e fra poco anche di altre marche che si stanno gi¨¤ adeguando) va pi¨´ veloce del 4 per cento. Al proposito, ci viene in aiuto l¡¯analisi del New York Times che ha stimato sia stata addirittura del 41 per cento la percentuale di maratoneti scesi sotto le 3 ore ad aver utilizzato le scarpe Nike di ultima generazione. Quindi i vantaggi offerti da queste scarpe col tacco rialzato e maggiore flessibilit¨¤ (ma anche maggiore rischio di infortuni correndo col busto che si sporge in avanti) sono addirittura maggiori di quelli prospettati dall¡¯azienda americana. Il NY Times scrive di aver scoperto che un corridore con ai piedi le Zoom Vaporfly 4% o le ZoomX Vaporfly Next% va pi¨´ veloce del 4 % (e talvolta anche del 5) rispetto a chi indossa le scarpe tradizionali. E il vantaggio si assesta fra il 2 e il 3% rispetto a chi ¨¨ rimasto fermo ai precedenti modelli della Nike: Vaporfly e Next%. Diciamolo chiaramente: la Nike fa il suo lavoro e persegue al massimo i suoi interessi, perch¨¦ le scarpe in questione costano al dettaglio intorno ai 250 euro ed ¨¨ probabile che anche in Italia ci sar¨¤ il boom di questi modelli come gi¨¤ successo in America. Non per niente altri marchi hanno gi¨¤ testato alla maratona di New York e stanno introducendo sul mercato modelli simili: Brooks, Saucony, New Balance, Hoka One One e Asics. In proposito, per¨°, sempre il NY Times non si ¨¨ sbilanciato perch¨¦ non ha avuto modo di testare il prodotto. Veniamo al dato di fatto enunciato dalla testata americana: negli ultimi mesi del 2019, circa il 41 per cento dei tempi sotto le 3 ore sono stati favoriti dalle nuove scarpe. Che, nello specifico, presentano nell¡¯intersuola una piastra di carbonio capace di immagazzinare energia e rilasciarla a ogni falcata. Pi¨´ o meno come le auto elettriche che si ricaricano da sole. Visto che la corsa a certi livelli rappresenta una sfida con se stessi e con gli altri, in cui non si lascia niente di intentato, ¨¨ evidente che ogni corridore di fronte alla possibilit¨¤ di correre spinto da una specie di motorino ai piedi sar¨¤ disposto a spendere qualsiasi cifra. Che, in uno sport povero come la corsa, sar¨¤ sempre meno di quanto spendono, per esempio, tennisti e golfisti. A livello agonistico il precedente esiste ed era stato gi¨¤ risolto nel nuoto con i cosiddetti costumoni: i costumi interi di gomma che avevano consentito agli atleti di riscrivere completamente la tabella dei record mondiali. Di fronte a quella rivoluzione chiaramente gonfiata dai vantaggi ¡°tecnologici¡±, la federazione era corsa ai ripari mettendo al bando i nuovi tessuti e il gap non ¨¨ stato ancora colmato dall¡¯evoluzione tecnica, che in acqua ¨¨ molto pi¨´ spinta che sul suolo. Alcuni di quei record sono ancora l¨¬ a ricordarci quell¡¯era paragonabile alla precedente, viziata dal doping. Nella corsa il problema ¨¨ duplice e non sar¨¤ facile tornare indietro: non solo, il vantaggio del 4 per cento introdotto dalle nuove scarpe ha permesso a molti agonisti di migliorare artificialmente i proprio personali ma ogni corridore della domenica, in qualunque gara di paese, potr¨¤ gloriarsi di nuovi primati e potr¨¤ battere i tradizionali rivali. Una scorciatoia che costa solo 100 euro (la differenza fra il prezzo delle scarpe tradizionali e quelle di nuova generazione) e che vale pi¨´ di mesi di applicazione e risultati. Per questo, pur senza parlare di doping tecnologico e rispettando gli interessi dei marchi sportivi, una riflessione va fatta. Anche perch¨¦ l¡¯impressione che saranno in aumento percentuale anche gli infortuni.
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