RUNNING
Ultrabericus 2016: i Monti Berici tutti d'un fiato
L'Ultrabericus ¨¨ una delle corse in montagna pi¨´ attese dellĄŻanno, almeno stando alla velocit¨¤ con cui vanno a ruba i 1500 pettorali che danno accesso ad una somma di fatiche il cui dislivello totale ¨¨ di 2500 metri. Dal centro di Vicenza fino al rientro in citt¨¤ dove, dei 66 km percorsi, non ne sar¨¤ rimasto pi¨´ niente e, a guardarsi le scarpe, ci si accorge quanto quanto ¨¨ stato vissuto il giorno della gara.
Non ¨¨ raro, poi, che quelle scarpe si siano portate dietro anche lĄŻossessione di essere scortate da un cuore pensante. E per lĄŻUltrabericus 2016, la Fondazione Cannav¨°, istituita con la volont¨¤ di proseguire lĄŻimpegno sociale dello storico direttore de La Gazzetta dello Sport, ha coinvolto 7 runners di casa RCS con lĄŻagonismo di promuovere il Ą°Candido Junior CampĄą. Un'iniziativa pensata da Alfredo Marson e gestita da Briantea84 per i bambini tra i 7 e i 15 anni che vogliono imparare a giocare a basket in carrozzina. Il campus ¨¨ alla sua seconda edizione e gode gi¨¤ del sostegno concreto della FIP.
Il sole ha baciato la sgambata che non si pu¨° definire da cittadini soltanto per alcune deviazioni pensate per consentire il deflusso pi¨´ rapido del serpentone dei runner, molto compatto nei primi chilometri, sfilacciato da Arcugnano in poi e sparito prima dell'Eremo di San Donato. L'arrivo entro le 16 era previsto per i top runner, per tutti gli altri entro le 23, un'ora prima dell'arrivo della primavera. Partenti, Basilica e pubblico sono stati tutti splendidi. Come gli oltre 300 volontari impegnati nel garantire la sicurezza. Alpini, Protezione Civile e Croce Rossa Italiana che da sei anni collaborano ad unĄŻintuizione di Enrico Pollini: portare oltre 3000 persone a Vicenza tra partecipanti, accompagnatori e organizzatori, nonch¨Ś accendere la candidatura a Citt¨¤ Europea dello Sport 2017.
di Monaco Massi
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