Infermiere, ma anche maratoneta, Davide Alberichi opera in prima linea all'ospedale di Cremona. Una vita rivoluzionata, un carico fisico e psicologico enorme, e ora il rischio di dover sospendere l'unica valvola di sfogo: la corsa
Infermiere di professione, personal trainer nei ritagli di tempo, maratoneta per passione: ¨¨ Davide Alberichi, attualmente impegnato in prima linea, presso l¡¯ospedale di Cremona, una delle citt¨¤ pi¨´ colpite dal Coronavirus, per numero di ricoveri (e decessi). ¡°Sembra di vivere in una situazione surreale, tutto ¨¨ spettrale: quando sono a casa l¡¯unico rumore che spezza il silenzio ¨¨ la sirena delle ambulanze, il traffico ¨¨ muto, la citt¨¤ silenziosamente avvolta nel dolore. Per non parlare di quando sono in ospedale: ¨¨ terribile assistere a tante morti pur prodigandoci tutti, noi infermieri,?i medici, il personale ausiliario, ciascuno senza sosta e dando il 200%. In terapia intensiva non ci sono solo anziani, assisto anche giovani e purtroppo ¨¨ vero, non ci sono pi¨´ posti per tutti. Per fortuna ¨¨ gi¨¤ partita la costruzione in citt¨¤ di un ospedale da campo donato dalla Ong americana Samaritan¡¯s Purse. Ma la situazione ¨¨ davvero tragica¡±.

Un lavoro pesantissimo e senza sosta: se la situazione della sanit¨¤ italiana era gi¨¤ critica prima dell¡¯emergenza Coronavirus, la pandemia sta portando al collasso il sistema. Oltre a rivoluzionare la vita di chi in ospedale lavora: riposi e ferie sospesi, turni massacranti (¡°eppure nessuno si ¨¨ lamentato: ¨¨ il nostro lavoro, un lavoro che amiamo, in qualunque reparto si venga mandati¡±, racconta Davide). Con le foto pubblicate sui social eloquenti testimonianze del massacrante impegno fisico e psicologico di chi vive il dramma in prima linea, per non parlare di chi ha pure subito il contagio, spesso perch¨¦ all¡¯inizio dell¡¯emergenza i dispositivi di protezione individuale non erano adeguati.
Eppure c¡¯¨¨ ancora chi, fuori, non rispetta divieti e limitazioni, e contravviene alle regole date: ¡°E¡¯ pazzesco ma ¨¨ cos¨¬. Quel che manca ¨¨ il senso di responsabilit¨¤, il senso civico, che dovrebbe guidare chiunque a tenere comportamenti corretti, al di l¨¤ della paura di essere colti in fallo dalle forze dell¡¯ordine. Per¨° secondo me sarebbe profondamente ingiusto se l¡¯irresponsabilit¨¤ di alcuni portasse al divieto assoluto di correre o praticare attivit¨¤ motorie all¡¯aria aperta, nel rispetto delle limitazioni giustamente imposte. Punire indiscriminatamente tutti per errori non da tutti commessi sarebbe una sanzione davvero pesante, ancor pi¨´ per chi ¨C come me, ma siamo in tanti ¨C corre nel rispetto totale delle norme e vive la corsa come un indispensabile momento distensivo in mezzo a tanta fatica quotidiana e a un carico psicologico pesantissimo. Anche perch¨¦ altri modi per allentare la tensione non ne sono rimasti, dopo la giusta chiusura di bar, ristoranti e luoghi ricreativi. A mio modo di vedere non ¨¨ la corsa che va vietata, ma l'irresponsabilit¨¤ dei singoli, runner o meno, che va severamente punita. Ovviamente invito i runner a correre da soli e a scegliere percorsi, orari e comportamenti in linea con le norme appositamente dettate¡±.

Chicago, Londra, New York, Tokyo, Berlino, Parigi, Madrid, Barcellona, Praga, Amsterdam, Boston nel 2013, l¡¯anno della bomba: sono le maratone corse da Davide, che quest¡¯anno sogna il bis Nella Grande Mela, nell¡¯anno del 50¡ã anniversario della corsa: ¡°Le iscrizioni sono state chiuse lo scorso settembre perch¨¦ trattandosi di un anniversario storico hanno bruciato presto il tetto delle 70.000 iscrizioni. Io mi sono iscritto, e ora spero che entro settembre si rientri nella normalit¨¤ e quest¡¯incubo finisca, altrimenti la data del 2 novembre verr¨¤ cancellata¡±. Ma ora la sua testa ¨¨ a quanto sta succedendo intorno a lui, a Cremona e in Italia, mentre le gambe, fuori dall¡¯ospedale, gli servono per liberare la mente e ricaricare le batterie: ¡°La speranza ¨¨ che tutti, runner e non solo, si rendano conto di quanto sia importante seguire le norme e recuperare quel senso civico che abbiamo perso negli anni. Perch¨¦ il periodo che stiamo vivendo non sia solo una tragedia fine a se stessa, mi auguro che anche ¡°dopo¡± saremo in grado di far tesoro di un ritrovato e rinnovato senso di responsabilit¨¤. Spero di non essere troppo ottimista, ma voglio pensare che questa possa essere l¡¯eredit¨¤ del periodo pi¨´ tragico che stiamo vivendo¡±.
? RIPRODUZIONE RISERVATA