Coach Rondelli esamina i risultati e l'andamento della storica maratona disputata a Boston
Il sogno di Eliud Kipchoge di vincere la maratona di Boston si ¨¨ infranto sulla micidiale salita della Heartbreak Hill, dopo una prima met¨¤ gara molto veloce con un passaggio alla mezza maratona in 1h02.03 e un successivo parziale di 1h29.30 al 30¡ã km. Fino a quel momento il primatista mondiale della maratona e doppio campione olimpico sembrava in perfetto controllo della gara, sempre davanti a tutti a fare il ritmo, con la sua corsa elegante e con tutti gli altri sei atleti del gruppo di testa a fianco o appena dietro a fargli quasi da paggetti.
Il crollo di Eliud Kipchoge
¡ª ?Poi improvvisamente ecco il crollo inaspettato di Eliud Kipchoge in seguito a una decisa accelerazione del tanzaniano Gabriel Geay. Kipchoge di colpo finisce in coda al gruppo dei battistrada. Poi si stacca sempre di pi¨´. Con grande dignit¨¤ arriver¨¤ al traguardo in sesta posizione con 2h09.23. Il peggior tempo della sua straordinaria carriera di maratoneta fatta di 15 vittorie e 3 sole sconfitte. Quella di Boston ¨¨ stata certamente la pi¨´ pesante, sotto tutti gli aspetti. Il fuoriclasse keniota era arrivato negli USA per vincere la sua quinta major dopo quelle di Londra, Berlino, Chicago e Tokyo, per poi provare a completare il grande slam cercando di imporsi anche a New York. Oggi come oggi, considerata l'et¨¤ di Kipchoge che ha dicembre avr¨¤ 39 anni, ma soprattutto le caratteristiche tecniche dei percorsi di Boston e New York, l'impresa appare proibitiva. L'altro suo grande obiettivo, quello di vincere il suo terzo titolo olimpico nel 2024 a Parigi, ¨¨ forse pi¨´ accessibile ma sempre difficilissimo.
Il trionfo di Evans Chebet
¡ª ?Nel giorno del crollo di Kipchoge si ¨¨ invece avuta la conferma dello straordinario talento del suo connazionale Evans Chebet che, in una giornata fredda e piovosa con 93% di umidit¨¤, ha vinto con l'ottimo crono di 2h05.54, staccando negli ultimi tre chilometri di gara il tanzaniano Gabriel Geay (2h06.04) e il connazionale Benson Kipruto (2h06.06). Per Chebet, classe 1989, una grande conferma dopo un 2022 da incorniciare avendo vinto sia a Boston sia a New York. Vedremo adesso se gli riuscir¨¤ il clamoroso bis di rivincere anche a New York. C'¨¨ anche molta Italia dietro i successi di Chebet, allenato dal coach bresciano Claudio Berardelli e gestito dal manager trentino Gianni Demadonna.
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¡ª ?Meno ricca di colpi di scena la gara femminile, transitata a met¨¤ gara in 1h11.29, con il gruppo delle migliori tutte insieme sino a due chilometri dal traguardo. A quel punto ¨¨ scattata la keniota Hellen Obiri andando a vincere in 2h21.38 davanti all'etiope Amane Beriso in 2h21.50, all'israeliana Lonah Salpeter in 2h21.57, all'altra etiope Ababel Yeshaneh in 2h22.01 e alla statunitense Emma Bates in 2h22.10. Classe 1989, grande interprete del mezzofondo prolungato in pista con due titoli mondiali e due medaglie d'argento sui 5000 metri, Obiri era alla sua seconda esperienza in maratona dopo il sesto posto dell'anno scorso a New York, dove ¨¨ arrivata al traguardo in 2h25.49.
Il futuro di Hellen Obiri
¡ª ?Con le sue grandi qualit¨¤ di mezzofondista veloce la campionessa keniota pu¨° diventare la donna da battere alle Olimpiadi di Parigi del 2024 e nel prossimo futuro? A breve e a medio termine senza dubbio. Pi¨´ difficile nel lungo termine, avendo gi¨¤ quasi 34 anni. Kipchoge, quando nel settembre del 2013 inizi¨° la sua straordinaria carriera di maratoneta a Berlino, di anni ne aveva solo 28. Oltre ai campionissimi sopracitati la 127esima edizione della Boston Marathon ha regalato il solito grande spettacolo della folla a lato delle strade ad applaudire i 30.000 atleti in gara. Se New York ¨¨ la maratona pi¨´ famosa del mondo, Boston rimane la pi¨´ amata dagli americani. La storia non si cancella.
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