Grandi sforzi organizzativi hanno regalato un fascino unico alla Sila3Vette, svolta in totale sicurezza
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La fatica ¨¨ insita in questa competizione,? ma di certo non si pu¨° dire che sia stato facile portare a termine la winter challenge pi¨´ a sud dĄŻEuropa. La quinta edizione della Sila3Vette, prova multisportiva di endurance che in piena pandemia ¨¨ riuscita comunque a coinvolgere quasi 200 atleti in piena sicurezza, ¨¨ stata una vera e propria avventura. Sapersi orientare nel buio tra i boschi senza punti di riferimento, affidandosi solo al GPS e al coraggio, sopportando il freddo e la fatica, ¨¨ abilit¨¤ di pochi. E questa edizione lo ha dimostrato pi¨´ delle altre. Gestite con grande impegno le limitazioni dovute al Covid, per tutti gli oltre 190 partecipanti lĄŻesperienza ¨¨ stata davvero oltre il limite ma, indubbiamente, indimenticabile. E nemmeno la presenza di neve solo in alta quota ha intaccato il fascino di una delle challenge pi¨´ attese della stagione.
Nel pi¨´ vecchio parco nazionale della Calabria, gli atleti si sono sfidati nelle varie specialit¨¤, sci di fondo, fatbike, run e dog endurance, lungo le tre distanze da 140, 80 e 40 chilometri. Nessuna difficolt¨¤ per i favoriti, tra i quali Pietro Grande, gi¨¤ vincitore della gara pi¨´ lunga lo scorso anno nella categoria bike, che divide il gradino pi¨´ alto del podio con Stefano Romualdi. Un tempo record per loro di circa 16 ore, favorito dal percorso quasi privo di neve, ghiacciata per¨° in quota. Dietro di loro il gruppo di runner formato da Oliviero Alotto, Paolo Pagliaro, Lucio Carini e Giuseppe Monegato, vincitori di categoria. ?
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La partenza della 80 e della 40 chilometri ha vissuto attimi di grande emozione, con lĄŻomaggio allĄŻalpinista Cala Cimenti, ospite della scorsa edizione della manifestazione, recentemente scomparso. Una gara difficile per loro, quasi totalmente in notturna, quando cambiano le regole, i suoni si fanno rarefatti e lĄŻunico aiuto ¨¨ il Gps. Primi al traguardo della 80 chilometri il romagnolo Giorgio Righi nella bike, Alessandro Severini per lo sci e Francesca Canepa per la run. Per lei un ottimo tempo, nonostante il ritardo dovuto ad un problema con la pila frontale che ne ha richiesto la sostituzione. Nella 40 chilometri la vittoria va al giovanissimo Giuseppe DĄŻAmico, che si aggiudica la categoria run e taglia il traguardo di qualche secondo davanti a Francesco Sanseverio, vincitore in bike. Alessandro Severini ¨¨ il primo a completare il percorso nella categoria sci cos¨Ź come il gruppo formato da Magdalena Supinska, Erica Covelli, Stefano Forcella e Luca Natali, insieme ai loro bellissimi cani, che si aggiudica la dog endurance. La 21 km turist ¨¨ stat una vera e propria festa per i partecipanti, partiti in gruppo e arrivati tutti insieme al traguardo.
Non solo competizione e avventura, ma anche lĄŻoccasione per conoscere un territorio per molti da scoprire, attraverso il percorso che si snoda lungo lĄŻaltopiano che unisce il Monte Scuro, il Monte Curcio e il Monte Botte Donato, la vetta pi¨´ alta con i suoi 1928 metri: 5500 metri di dislivello nella 140 km, continui saliscendi attraverso i comuni di Spezzano della Sila, Casali del Manco e San Giovanni in Fiore, per unĄŻaltezza media di 1600 metri. Qui nel 1947 la Riforma Agraria dellĄŻOpera Sila ha permesso la costruzione di villaggi, oggi in stato di abbandono, ed ¨¨ proprio con lĄŻintento di promuoverne il recupero che la Winter Race, nella sua 140 km, porta gli atleti in quei luoghi dimenticati ma meravigliosi. E regala, malgrado la fatica, sorrisi ed entusiasmo.
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