Missoula, Montana. In questa pacifica cittadina di circa 70.000 abitanti, situata in una valle incastonata tra cinque catene montuose e alla confluenza di tre fiumi, si corre a luglio la Missoula Marathon, piccola ed?importante gara che ottiene ogni anno grandi consensi per lĄŻelevato standard organizzativo, i servizi ai runners, il calore e la cordialit¨¤ del pubblico e le [...]
Missoula, Montana. In questa pacifica cittadina di circa 70.000 abitanti, situata in una valle incastonata tra cinque catene montuose e alla confluenza di tre fiumi, si corre a luglio la Missoula Marathon, piccola ed?importante gara che ottiene ogni anno grandi consensi per lĄŻelevato standard organizzativo, i servizi ai runners, il calore e la cordialit¨¤ del pubblico e le bellezze paesaggistiche.
Non sar¨¤ un caso che qui, nella cittadina che ha dato i natali a Jeannette Rankin, la prima donna a essere eletta al congresso degli Stati Uniti dĄŻAmerica, nel 2015 il numero delle maratonete al traguardo abbia superato quello degli uomini: il 50,55% dei 997 finishers. ? evidente la disparit¨¤ tra questo dato e la media internazionale, se prendiamo in considerazione le grandi maratone dellĄŻanno scorso, la percentuale di donne al traguardo ¨¨ notevolmente pi¨´ bassa (dati?Jens Jakob Andersen, RunRepeat.com) ?: New York 39%, Londra 38,25%, Berlino 24,2%, Parigi 23,79%, Tokyo 21,2%, Roma 19,66%. LĄŻeccezione ¨¨ costituita da altre due grandi maratone a stelle e strisce: Chicago (45,8%) e Boston (45,18%).
Donne in crescita La Missoula Marathon ¨¨ un piccolo ma significativo esempio di un fenomeno in atto da anni nel Nord America, la crescita esponenziale delle maratonete, il cui numero ha ormai quasi raggiunto quello degli uomini. Anche semplicemente dando una rapida visione alle immagini e ai video della 42,195 km del Montana, il colpo dĄŻocchio ¨¨ lampante: donne, donne, donne.
Una presenza massiccia alla quale dalle nostre parti non siamo abituati. Basti pensare che dei 38.254 maratoneti italiani del 2015, censiti come ogni anno dal mensile Correre, il numero di donne, bench¨Ś in crescita, sia solo del 15,3% (5.922). Una ricerca approfondita da questo punto di vista arriva da Jens Jakob Andersen della Copenhagen Business School e da runrepeat.com, sito specializzato in scarpe da running.
Il ricercatore danese ha analizzato e comparato i dati delle maratone di tutto il mondo relative al 2014, mettendo insieme un database di 2.195.588 risultati e analizzando tempi, nazionalit¨¤ e genere dei partecipanti. Di questi oltre due milioni di atleti al traguardo, il 29,76% ¨¨ costituito da donne, con una differenza evidente se si analizzano i dati per continente: in Europa le maratonete sono il 21,99%, in Nord America questa percentuale schizza al 44,67%.
A dominare la classifica della partecipazione femminile sono naturalmente gli Stati Uniti: dei 401.582 maratoneti statunitensi del 2014, ben 181.319 sono donne (il 45,15%). Siamo quasi in una situazione di parit¨¤. Al secondo posto cĄŻ¨¨ il Canada con 44,42% e al terzo la Nuova Zelanda con il 43,96%. Queste tre nazioni si staccano decisamente dal resto del mondo, poich¨Ś la nazione al quarto posto, lĄŻIslanda (la prima europea), ha una percentuale di maratonete del 35,92%. Detto dellĄŻItalia, gli altri Paesi dellĄŻEuropa mediterranea hanno percentuali ancora pi¨´ basse di partecipazione femminile: Grecia 9,84%, Portogallo 8,13%, Spagna 6,41%. Va da s¨Ś, quindi, che le maratone del 2015 con il maggior numero di donne siano quelle dei paesi anglofoni: dopo lo straordinario risultato di Missoula, ci sono infatti la Australian Outback Marathon (47,40%), Honolulu (47,36%) e Chicago (45,82%).
Omar Carelli
? RIPRODUZIONE RISERVATA