Il giorno dopo ¨¨ il peggiore, come per i pugili. Il maledetto sistema nervoso mi comunica che gli arti inferiori implorano di essere usati il meno possibile. Non avevo mai corso una Spartan Race prima dĄŻora e credevo di essere abbastanza allenato per farlo, mi sbagliavo. Erano 6.685 gli iscritti a questa terza edizione della Reebok Spartan Race corsa sabato?al Crossodromo [...]
Il giorno dopo ¨¨ il peggiore, come per i pugili. Il maledetto sistema nervoso mi comunica che gli arti inferiori implorano di essere usati il meno possibile. Non avevo mai corso una Spartan Race prima dĄŻora e credevo di essere abbastanza allenato per farlo, mi sbagliavo.
Erano 6.685 gli iscritti a questa terza edizione della Reebok Spartan Race corsa sabato?al Crossodromo del Ciglione, in prossimit¨¤ dellĄŻaeroporto di Malpensa. Un record, secondo lĄŻorganizzazione.
I PERCORSI Il?format ¨¨ nato negli States?ed ¨¨ basato sugli addestramenti militari a cui sono sottoposti i soldati nel loro periodo di formazione. Per rendere la competizione accessibile al maggior numero di persone sono stati previsti tre differenti tipi di percorso (quattro, se si considera anche il percorso Junior pensato per i bambini). La Spartan Sprint, pi¨´ di 5 chilometri (saranno 7, a fine gara) e 15 ostacoli, che ¨¨ il punto di partenza per chi partecipa alla competizione per la prima volta; la Spartan Super, pi¨´ di 13 chilometri e 20 ostacoli, per atleti con una preparazione pi¨´ avanzata; infine, la Spartan Beast, pi¨´ di 20 chilometri e 25 ostacoli, il circuito pi¨´ duro in assoluto e riservato solo ai partecipanti pi¨´ tenaci ed allenati.
Ogni competizione ¨¨ poi suddivisa in batterie da 200-250 partecipanti che partono con 15 minuti di differenza tra loro, in modo tale da evitare congestioni specie nei primi minuti di gara.
L'ESPERIENZA?Io partecipo alla Spartan Sprint, correndo nella prima batteria che, per uno strano scherzo del destino, ¨¨ quella degli atleti dĄŻ¨Ślite. Dopo poco pi¨´ di un minuto mi trovo immerso fino alla vita in una pozza dĄŻacqua e fango. Percorro qualche centinaio di metri e tre muri di legno da oltrepassare si stagliano in mezzo al percorso. Ą°Tutto qui?Ąą, mi chiedo. Non ero mai stato tanto lontano dalla verit¨¤.
Il percorso infatti continua alternando ostacoli composti da prove di forza, come trascinare copertoni di camion, tronchi di legno e catene di ferro su salite e discese, o di agilit¨¤, come scalare reti di corda, strutture di legno con lĄŻausilio di funi o, ancora, immergersi nel fango passando sotto a cavi di filo spinato. Il tutto alternato a tratti di corsa libera tra i sentieri boscosi del Crossodromo.
Chiedo ad un ragazzo a che chilometro siamo, mi risponde al sesto, gli dico che la gara doveva gi¨¤ essere finita, mi dice che dura di pi¨´, che lui quella mattina ha fatto la Spartan Super da tredici chilometri ma che alla fine erano sedici. E ora sta correndo nuovamente, e mi sta sorpassando.
La gara ¨¨ faticosa, pi¨´ di quello che credevo, ma la soddisfazione che si prova al traguardo ¨¨ direttamente proporzionale alla stanchezza fisica. E forse ¨¨ proprio questo il motivo del suo successo.
di?Davide Marco Corvino
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