RUNNING
Calcaterra mattatore a Trento: "Da bambino andavo a comprare il latte..."
¡°Le 100 chilometri sono come le ciliegie. Una tira l¡¯altra¡±. Giorgio Calcaterra, il campione della porta accanto, ¨¨ fatto cos¨¬: un atleta che spiega le sue grandi imprese come la cosa pi¨´ facile del mondo. ¡°Ne ho corse 31, e spero di non aver finito¡±, racconta nella sala colma di gente di Palazzo Geremia. Ma hai ancora l¡¯idea di correre la 100 anche a 100 anni? ¡°Mi rendo conto che si tratta di una cosa difficile, in fondo per¨° ¨¨ solo un modo per augurarmi di vivere a lungo e di star bene, perch¨¦ solo se si sta bene si pu¨° correre una 100 chilometri¡±. Lui questa distanza la conosce a memoria, lo dicono le 12 vittorie al Passatore su 14 partecipazioni e le tre vittorie mondiali. Eppure Giorgio, che ha 47 anni, vuole togliere peso al suo curriculum: ¡°Volete sapere perch¨¦ a un certo punto della mia vita ho scelto la 100 chilometri? Perch¨¦ mi piacciono le cifre tonde¡¡± Ma la risposta che ti prende proprio in contropiede ¨¨ quella sulle due ¡°100¡± corse in Giappone a distanza di una settimana. ¡°Forse esagerai. E¡¯ stato un mio errore, non avevo visto bene il calendario¡±.
Calcaterra ripercorre le tappe della sua vita podistica. Il primo giorno di scuola ¨¨ ambientato a Piazza Navona, dove si svolge il Miglio di Roma. Una foto lo riempie di tenerezza: lui e il suo pap¨¤, quel giorno, l¡¯inizio di una lunga storia. Perch¨¦ a Giorgio correre piace proprio da matti. ¡°Vi racconto questa. Mia madre mi mandava a comprare il latte e io lo facevo sempre di corsa. Erano solo 300 metri, ma arrivavo e tornavo in un battibaleno e lei si chiedeva: ¡°ma come ha fatto?¡±. Pi¨´ tardi, diciottenne, ecco la prima maratona. ¡°Tre ore e mezza. Quel giorno soffrii, per molto tempo non affrontai pi¨´ gare sulla distanza, poi grazie a un amico, cambi¨° tutto. Ci presi gusto, al secondo approccio tirai fuori un 2h44¡¯. E una settimana dopo ancora un¡¯altra. Da allora ho cominciato a correre la distanza¡±. Ma se con la 100 chilometri hai tenuto il conto, sulla maratona hai perso il numero? ¡°Un mio amico l¡¯anno scorso calcol¨° che eravamo alla duecentesima, forse oggi siamo a 215, 218¡±. La sala chiede con lo sguardo: ma dici sul serio. Eccome se dice sul serio. Ma c¡¯¨¨ un altro passaggio in cui Calcaterra stupisce tutti. ¡°Avete presente il muro del trentesimo chilometro?¡±. S¨¬, come no, certo, il vecchio Oscar Barletta la chiamava la ¡°strega¡±. ¡°Quel muro, se ti prepari per bene, non esiste¡±. Incredulit¨¤. E lui precisa: ¡°Ho detto se ti prepari bene¡±.
Vengono fuori le curiosit¨¤ pi¨´ disparate. Ma poi li hai provati i 100 metri? ¡°Non ho proprio velocit¨¤, sono arrivato al massimo a 13¡±3, una volta forse qualcuno mi cronometr¨° in 12¡±7, ma ¨¨ un ricordo lontano¡±. Lo dice mentre c¡¯¨¨ una sua bella foto allo stadio Olimpico. Ma il calcio? ¡°Niente, purtroppo proprio non mi piace¡±. In che senso purtroppo? ¡°Mi rendo conto che mi manca qualcosa, vedo i miei amici entusiasmarsi, ho provato a vedere qualche partita ma non ce l¡¯ho fatta. Proprio non mi prende¡±. L¡¯ora a disposizione scorre via inesorabilmente. Si parla di naturalmente di alimentazione. ¡°Integratori? Secondo me non sono necessari, l¡¯integratore serve ti manca qualcosa. Piuttosto provate le banane, per me sono diventate fondamentali¡±. Finisce l¡¯incontro e qualcuno gli propone impegni podistici a distanza ravvicinatissima. Si vede che Giorgio sarebbe tentato di dire s¨¬, ma confessa una febbriciattola che lo preoccupa per un altro impegno. ¡°In effetti avrei anche una frazione di triathlon¡¡±
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