RUNNING
Marco Bonfiglio e il capolavoro nella Death Valley
Che gara, che emozioni, che brividi, che voglia di essere laggi¨´ nel seguire Marco Bonfiglio che ne ha combinata una delle sue in terra statunitense. E¡¯ arrivato secondo in 26h01¡¯ (ufficioso) dietro al solo giapponese Iino Wataru, un risultato straordinario sia come piazzamento sia come tempo cronometrico.
La gara in questione ¨¨ la Badwater Ultramarathon, una delle ultramaratone pi¨´ impegnative del mondo che si svolge in California ogni luglio su un percorso di 135 miglia (circa 217 km e il nome deriva dal Bacino di Badwater situato nella Valle della Morte, dove la gara prende avvio. S¨¬¡esatto¡laggi¨´ nella leggendaria Death Valley.
La partenza della competizione ¨¨ avvenuta nel Bacino di Badwater, situato 85 metri sotto il livello del mare e l¡¯arrivo ¨¨ presso il portale di accesso al percorso trail verso la vetta del Monte Whitney, a quota 2530 metri, sempre in California.
Il dislivello complessivo positivo ammontava a circa 3962 metri, quello negativo a 1433 metri, la lunghezza ¨¨ di circa 217 chilometri mentre i punti pi¨´ significativi interessati dal percorso sono: Furnace Creek, il Passo di Townes, il Passo di Panamint, Lone Pine, il Lago di Owen.
E¡¯ stata dura, durissima, corsa a 40 gradi di notte e oltre 50 di giorno sotto il sole, un¡¯impresa compiuta grazie anche ai suoi compagni ultramaratoneti Giacomo Lopopolo, Simone Leo e il ¡®doctor¡¯ Paolo No¨¨ che hanno fatto un¡¯assistenza straordinaria, bagnando Marco praticamente ogni chilometro, dandogli da bere o facendogli rapidi massaggi. Ancora i tre amici hanno corso con lui interi pezzi di gara, alleviandolo e distraendolo cos¨¬ dalla fatica immane su strade californiane dalla lunghezza infinita.
Marco ci ha abituato alle sue imprese e alle sue vittorie in questi anni, sia in terra greca che in Italia, si allena due volte al giorno all¡¯alba e la sera tardi dopo il lavoro con un minimo di 40km totali giornalieri, la domenica come minimo c¡¯¨¨ una maratona da fare, detiene il record mondiale di 30 ore per 10 maratone consecutive corse in 10 giorni, ma questo era la sua gara sogno e ora ce l¡¯ha fatta. Abbiamo un campione vero, un semplice impiegato che la sera e in gara si trasforma in eroe, uno degli ultramaratoneti pi¨´ forti del mondo in assoluto, che fa apparire semplice imprese stratosferiche come quella appena terminata nell¡¯inospitale Death Valley.
Non ¨¨ stato per nulla semplice, le crisi fisiche sono arrivate, sia di stomaco che nelle gambe a causa del caldo e della stanchezza, ma grazie anche all¡¯esperienza di tantissime gare ¨¨ riuscito sempre a tenere duro e a reagire, perch¨¦ gli ultramaratoneti lo sanno¡le crisi¡passano. Sempre.
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