Zeinab Rezaie nella storia: prima afgana all'Ironman

Ironman 70.3 World Championship ha assegnato i titoli iridati della specialità: c'erano i professionisti, pronti a riscrivere la storia di questo sport, inseguendo successo e tempi clamorosi, c'erano oltre 5000 amatori, a caccia di un prezioso trionfo nella propria categoria, e c'era Zeinab Rezaie che voleva soltanto finire, tagliare il traguardo. Anzi, le sarebbe bastato anche partire, era sufficiente prendere il via.

conquista

Sì, perché la 27enne che ha chiuso la sua fatica in 8h28'57”, pochi secondi entro il tempo limite, è stata la prima donna afgana a partecipare al mondiale ironman. Zeinab, nata da rifugiata in Iran, è tornata in Afghanistan con la sua famiglia all'età di nove anni, appena due anni dopo che le truppe americane avevano cacciato i talebani. Nonostante vivesse in una società che non accettava donne o ragazze che praticavano sport, Zeinab era determinata a resistere alle avversità, sin da ragazzina. Ha deciso di utilizzare proprio lo sport come suo terreno di conquista, non tanto sotto il profilo agonistico, quanto più sotto quello sociale. Ha completato la sua prima maratona nel 2017 e poi ha preso parte ad un'ultramaratona a tappe di 250 km attraverso il deserto del Gobi mongolo nel 2018. Nel febbraio 2020, ha completato Ironman 70.3 Dubai, diventando la prima donna afgana a terminare un triathlon di lunga distanza, qualificandosi così per il mondiale di St. George, appuntamento in cui Zeinab ha riscritto, ancora una volta, la storia.

per le donne

“Non l'ho fatto solo per me stessa, ho gareggiato per le donne e le ragazze del mio Paese che non godono nemmeno di diritti fondamentali come istruzione, possibilità di accesso al mondo del lavoro, la libertà di viaggiare oppure di praticare sport – ha detto una emozionata Zeinab al traguardo – Un messaggio di sensibilizzazione in favore delle mie connazionali afgane e per tutte quelle donne nel mondo e per quelle minoranze che non possono accedere ai diritti fondamentali per il genere umano”.

ALLENAMENTO DURO

Allenarsi in Afghanistan per una donna non è così facile. Il percorso di preparazione di Zeinab Rezaie, introdotta al triathlon da Jackie Faye mentre frequentava l'università americana a Kabul, è stato difficile soprattutto per la parte acquatica: ci sono soltanto due piscine a Kabul aperte alle donne, sempre affollate e molto costose, ma proprio grazie alla community She Can Tri, Zeinab ha imparato a nuotare frequentando alcuni training camp intensivi e guardando i video di YouTube. “Questo dev'essere il traino, lo stimolo, l'esempio per le donne afghane appassionati di sport che non sanno come rivolgersi per allenarsi. Il triathlon mi ha dato voce per mettere il luce le privazioni delle donne nel mio paese”. Ero ora continuerà a lottare e a gareggiare affinché presto possano nuotare, pedalare e correre in libertà.